17 giugno 2015

Fino al 04.VII.2015 Francesco Ardini, Stige Federica Schiavo Gallery, Roma

 

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Per la sua prima personale a Roma, Francesco Ardini presenta il proprio progetto dal titolo Stige negli spazi della galleria Federica Schiavo, ove appare istantaneamente evidente un impasto tra materia e tempo, tra oggetti e tracce del loro passaggio, tra vari livelli di memoria letteralmente e materialmente stratificati l’uno sull’altro. 
Con un occhio di riguardo all’antica tradizione della lavorazione dell’argilla per la Repubblica veneziana da parte di quell’antica comunità che, ai primi del Seicento, abitava l’area costeggiante le rive del fiume Brenta – per gli antichi Romani Medoacus – il corpus dei Manufatti Fossili riunisce su di sé due sfaccettature del lavoro di Ardini: da una parte quella della manualità, del saper fare quindi della lavorazione del materiale, che oggi viene sempre più meno nel lavoro di molti altri artisti; dall’altra, il desiderio di fare di questi oggetti un tramite tra passato e futuro. Brocche, vasi, piatti, persino specchi: l’artista ne fa degli stampi, che poi seziona mostrandone le tracce interne. Nel mostrarsi dall’interno di quei blocchi di gesso, gli oggetti si tramutano in oggetti archeologici, in fossili per l’appunto, testimonianza di una presenza del passato e congelamento del passato stesso. Trasportati dalle acque del fiume – non a caso lo Stige dantesco era uno dei cinque fiumi dell’Inferno – questi nuovi reperti sopravvivono alla morte temporale.
Francesco Ardini Stige, 2015 installation view of Manufatto Vissuto_Tavolo, 2014 and Convivio Sacrificio, 2014 photo by Giorgio Benni courtesy Federica Schiavo Gallery, Roma
L’artista torna poi a riflettere su un tema a lui già molto caro, quello della dimensione di crisi e precarietà nell’equilibrio familiare, nell’apparente tranquillità domestica, che si nasconde dietro una linearità solo apparente.  «La mia ricerca accetta l’idea che gran parte della realtà non è lineare» racconta l’artista in un’intervista, assunto a partire dal quale il caos viene riconosciuto come una dimensione continuamente esistente in parallelo a quella della normalità. 
Nei restanti spazi della galleria Ardini ricostruisce gli ambienti di un appartamento, dove resta immediatamente palpabile questa crisi, repressa e trattenuta ma pronta ad esplodere – è il caso di Francesco, 2014, un blocco di materia stretto a una sedia da una cintura, ricalcante il profilo di una figura umana seduta ma pronta a liberarsi della prigione – o appena consumatasi – in Convivio, Sacrificio  e Manufatto vissuto, Tavolo la scena porta i segni di un movimento violento, un tavolo resta a testimoniare l’offerta come su un altare, l’altro si leva in piedi, la ceramica lavorata così finemente da sembrare pelle fatta a brandelli. Ancora una volta Francesco Ardini consegna le sue opere al tempo, cristallizandole fino a far perdere loro la propria destinazione d’uso fino a diventare «monumenti della memoria con segni di vissuto su tutta la superficie». 

Alessandra Caldarelli
mostra visitata il 14 maggio 2015
Dal 28 aprile al 4 luglio 2015
Francesco Ardini, Stige
Federica Schiavo Gallery
Via Piazza di Montevecchio, 16 – 00186 Roma
Info: www.federicaschiavo.com, info@federicaschiavo.com   

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