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Tomoko Sawada è una fotografa giapponese famosa per gli autoritratti che esplorano l’idea di identità, cultura, individualismo e conformismo. Negli anni ha toccato i temi più disparati, cercando di rispondere con i suoi lavori alle differenze di genere e agli stereotipi sociali.
Il suo nuovo progetto “Facial Signature”, presentato alla Rosegallery di Santa Monica, consiste in 300 autoscatti che raccontano la visione statunitense, e non solo, delle donne asiatiche. A ispirare Sawada è stato la sua residenza a New York, durante la quale l’artista giapponese è stata spesso scambiata per coreana o cinese. I ritratti che ricoprono due intere pareti della galleria, rappresentano sempre la fotografa con l’aggiunta di alcune piccole trasformazioni. L’intento di Sawada è quello di mostrare quanto diverse possano essere tra loro le donne asiatiche, giocando intorno ai concetti di individualità è identità. Ma l’ossessiva ripetizione delle immagini in uno sguardo d’insieme, sembra non centrare perfettamente il bersaglio. Davanti agli scatti si ha l’impressione di guardare sempre la stessa donna, poi improvvisamente si realizza che in effetti è proprio così. (Giulia Testa)
Fonte: Los Angeles Times