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Questi ultimi anni l’Academy of Motion Picture Arts and Sciences, l’organizzazione che nomina i candidati al premio Oscar, è stata molto criticata per le sue scelte, che troppo spesso non hanno tenuto conto della diversità di genere e di etnia. Il vincitore medio del riconoscimento è infatti maschio e bianco, caratteristiche predominanti anche tra le oltre 7mila persone che decidono a chi assegnare le ambite statuette. La polemica nel 2016 è arrivata al punto che molti artisti del mondo del cinema, dietro l’hashtag #OscarsSoWhite, hanno deciso di boicottare la manifestazione per protestare contro il razzismo dell’industria cinematografica.
La presidente dell’Academy Cheryl Boone Isaacs, donna e afroamericana, sta tentando di riequilibrare le cose. Quest’anno ha nominato un nuovo gruppo di votanti, 683 per la precisione, che lasciano ben sperare in un cambiamento. Il 46 per cento dei nuovi eletti sono donne, la cui presenza passa così dal 25 al 27 per cento. Il 41 per cento è formato invece da persone non bianche, facendo salire la diversità etnica dall’8 all’11 per cento. Inoltre 283 tra i nuovi membri provengono da 59 paesi diversi, nel tentativo di dare alla manifestazione un respiro più internazionale. (Giulia Testa)