01 settembre 2016

Facebook censura l’arte

 

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Facebook non sembra azzeccarne una in fatto di censura. Il primo a cadere era stato L’origine del mondo di Gustave Courbet del 1866, oscurato dal social per il suo contenuto esplicito e sessualemente allusivo. Poi è toccato al dipinto di Evelyne Axell Ice Cream del 1964, postato dal Philadelphiia Museum of Art per promuovere una mostra e poco dopo cancellato dal colosso del web.
Ma questa volta la polemica ruota intorno a un’opera decisamente poco provocatoria: l’azienda ha inspiegabilmente rimosso lo studio della mano destra di Erasmo da Rotterdam del rinascimentale Holbein. Facebook non ha ancora chiarito cosa ci sia di osceno nella mano di un filosofo olandese di fine quattrocento, limitandosi a dichiarare che si tratta di una decisione umana e non di una causalità determinata da un algoritmo. Di certo la scelta non può essere imputata a questioni di copyright, considerato l’anno in cui è stata dipinta l’opera in questione. 
La storia è ricca di capolavori in cui le dita hanno una forte carica erotica, ma non è certo questo il caso. L’arte ha spesso l’esplicito intento di provocare chi la guarda, a volte con riferimenti sessualmente allusivi, altre volte con molto meno. Per questo e molti altri motivi si moltiplicano le perplessità di fronte alla rimozione di un’opera così innocua e il dibattito sulla censura dell’arte sulle reti sociali si accende e diventa sempre più attuale. (Giulia Testa)

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