13 ottobre 2016

Decolonizza il museo

 

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Continua negli Stati Uniti la lotta contro monumenti e musei che richiamano pagine del passato controverse. Dopo la rimozione di due statue a Baltimora legate alla schiavitù, più di duecento persone a New York hanno partecipato a un tour organizzato da un gruppo di attivisti all’American Museum of Natural History contro il Columbus Day, la festa nazionale che si celebra il 12 ottobre in vari stati dell’America e in Spagna per ricordare il giorno in cui Cristoforo Colombo “scoprì” il continente americano.
La protesta, ideata da Deconolize This Place, è cominciata con una visita del museo focalizzata su dieci “fermate” rappresentanti il colonialismo e il potere bianco e si è conclusa davanti alla statua del presidente Theodore Roosevelt, sita all’esterno dell’istituzione. Tra i partecipanti diversi esponenti di movimenti impegnati nella lotta per l’uguaglianza e la giustizia sociale, come Black Lives Matter, ma anche alcuni artisti, come la performer Nia Nottage, e altri attivisti del mondo dell’arte, come il gruppo britannico Liberate Tate.
La statua realizzata nel 1939 da James Earle Fraser ritrae Theodore Roosevelt, considerato da molti uno dei presidenti più razzisti della storia, su un cavallo con al fianco due uomini: un nativo americano e un afroamericano. I manifestanti, al grido di “Respect. Remove. Rename” (rispetta, rimuovi, rinomina), hanno circondato la scultura di bronzo e l’hanno coperta con un paracadute. Oltre alla rimozione della statua gli attivisti chiedono che il Columbus Day sia trasformato nell’Indigenous Peoples Day, per onorare gli antenati del continente americano e promuovere una visione del passato slegata dal colonialismo. (Giulia Testa)

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