08 agosto 2002

fino al 17.XI.2002 Il ‘400 a Camerino – luce e prospettiva nel cuore della Marca Camerino (mc), Convento San Domenico

 
Più di settanta dipinti ed una vasta raccolta di sculture e suppellettili formano un percorso straordinario per conoscere quelle opere e sopratutto quegli autori che Federico Zeri considerava esponenti della più notevole scuola pittorica marchigiana…

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La mostra di Camerino è l’ultima di un ciclo di esposizioni che negli ultimi quattro anni hanno attraversato la regione Marche da Urbino, Fabriano, San Severino a Fermo. Si conclude così l’ampio progetto promosso dall’Assessorato Regionale alla Cultura, il cui tema, Le Marche dal Gotico al primo Rinascimento, ha visto impegnati studiosi e storici in ricerche, convegni e giornate di studio a partire dal 1998.
La mostra Il Quattrocento a Camerino ha riportato in luce una delle stagioni più felici per le arti figurative dell’intera regione, andando dunque ben oltre ad un limitato discorso di scuola pittorica locale. L’esposizione offre, infatti, un esaustivo spaccato della realtà artistica dell’epoca nel piccolo centro marchigiano, ma allo stesso tempo porta le tracce di quelli che erano gli orientamenti artistici in voga in tutti i principali centri della regione, e della comune dinamica che portò allo sfiorire di queste feconde stagioni, con il decadere delle loro Signorie.
I capolavori quattrocenteschi della scuola camerte quattrocento a camerino - crivelli rivelano i segni inconfondibili del nuovo orientamento di gusto in senso rinascimentale. Camerino, a quell’epoca, non era affatto una città marginale: il fatto che fosse uno snodo fondamentale per tutti i traffici che dall’Adriatico penetravano l’Appennino favorì sicuramente la sua apertura alle novità artistiche, senza dimenticare, poi, che dalla città uscirono schiere di pittori, i quali, percorrendo le strade dei mercanti, si resero attivi nelle principali città artistiche italiane. Come Giovanni di Piermatteo Boccati, formatosi a Firenze e poi presente a Padova e Perugia – considerato il primo camerinese aperto alle novità rinascimentali – e i due personaggi cruciali della scuola camerte del Quattrocento: Girolamo di Giovanni e Giovanni Angelo d’Antonio, entrambi attivi nella Padova di Donatello e del giovane Mantegna. Ma un altro grande stimolo alla scuola pervenne sicuramente da Piero della Francesca , ecco perché il tema conduttore della mostra non poteva che essere luce e prospettiva nel cuore della Marca.  I camerinesi furono tra i pochi a comprendere da subito la poetica di Piero, ed oggi ne ammiriamo i frutti in questa esposizione, dove le geometrie rigorose e luminose sono state magistralmente adattate ad una maggiore espressività, segno evidente che le influenze padovane non furono da meno.
La mostra è elegantemente ospitata nel Convento di San Domenico; in particolare nelle sale a pian terreno, una soffusa illuminazione zenitale e le architetture – create appositamente per contenere alcune opere – offrono una coinvolgente ambientazione ai visitatori. Si possono, inoltre, ammirare per la prima volta alcuni capolavori locali che furono purtroppo allontanati dalla loro sede primitiva. Lo sforzo di far pervenire opere da diversi musei italiani e stranieri assume, dunque, un valore simbolico e mette in evidenza il grave problema delle dispersioni e del depauperamento di opere d’arte che le Marche hanno fortemente subito.

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sonia melideo


dal 19.VII al 17.XI. “Il ‘400 a camerino – luce e prospettiva nel cuore della Marca”. Convento San Domenico. Orario:Tutti i giorni fino al 15.IX 10-20 dal 16.IX al 17.XI 10-13/15-19. Ingresso: intero € 7 ridotto € 5. Catalogo Ed.Federico Motta € 35 (prezzo speciale per la mostra) Info 0737 402309-402310

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