09 settembre 2002

fino al 21.IX.2002 Tutta per ordine dipinta – La galleria dell’Eneide di Palazzo Buonaccorsi a Macerata Macerata, Pinacoteca Civica

 
Luci, splendori e caldi impasti cromatici di una levità sorprendente nel settecentesco ciclo dell’Eneide voluto da Raimondo Buonaccorsi: potere e celebrazione, rivivono nella dimensione del mito…

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La splendida e sontuosa Galleria dell’Eneide in Palazzo Buonaccorsi (attualmente in restauro) è stata allestita e simulata allusivamente negli spazi della Pinacoteca Civica, per celebrare la riunificazione della quadreria del ciclo pittorico, realizzato tra il 1711 e il 1715 su commissione del nobile Raimondo Buonaccorsi per esaltare degnamente, attraverso il percorso iconografico dell’eroe virgiliano, i fasti del proprio potente casato. Le avventure d’Enea ricreate dai più noti artisti del Giuseppe Gambarinimomento, i napoletani Giacomo Del Po e Paolo De Matteis, i romani Luigi Garzi e Niccolò Ricciolini, i veneti Balestri, Bambini e Lazzarini, i bolognesi Giovan Gioseffo Dal Sole, Marcantonio Franceschini, Giuseppe Gambarini, Giovanni Giorgi e il marchigiano Francesco Mancini (autore dell’unico dipinto di soggetto religioso La chiesa annienta gli dei pagani) testimoniano la varietà stilistica, gli influssi, i modelli e le diverse tendenze della pittura italiana del primo settecento. Oltre ai dipinti, l’intero apparato decorativo con tele, porte e sovrapporte fino all’affresco raffigurante L’apoteosi di Enea, lungo la volta a botte della galleria e realizzato da Marcantonio e Niccolò Ricciolini, costituiscono un ambiente coinvolgente, lo sfarzo decorativo rievoca i fulgori di un ciclo che già a suo tempo era al centro di una notevole risonanza, frutto della lungimiranza di una colta e raffinata committenza. Alla completa riunificazione manca l’Enea e Didone che si inoltrano verso la grotta del napoletano Francesco Solimena (conservata al Museum of Fine Arts di Houston nel Texas) visibile attraverso una riproduzione, in cui l’agitata gestualità, l’intensità dei contrasti e il drammatico risalto luminoso, non privo di modulazioni ne costituisce la cifra stilistica e la maniera tardobarocca dell’autore. L’ideale classico di equilibrio compositivo e coloristico, si dipana dalle singole scene, pensate come puri addensamenti spaziali di un’enfasi plastica senza forzature formali, accompagnate da accensioni cromatiche che traducono morbidi trapassi chiaroscurali; come nella figurazione del Garzi della Venere nella fucina di Vulcano, quasi depurata di ogni imperfezione contingente in un’impaginazione compositiva raffinata ed elegante, o nella sospensione formale di classico equilibrio del Mercurio che sveglia Enea del Franceschini. La sequenza degli episodi mitici (studiata da Francis Haskell come una delle situazioni più interessanti in Italia) costituisce una testimonianza preziosa della coesione stilistica del ‘700 italiano, di grande impatto e suggestione, dalla materia sfaldata e sensibile ai minimi passaggi luminosi, nella creazione di un senso impalpabile del reale in un’atmosfera lieve e vibrante.

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elvira vannini


Tutta per ordine dipinta – La Galleria dell’Eneide di Palazzo Buonaccorsi, Macerata, Pinacoteca Civica, Piazza Vittorio Veneto 2, ingresso libero, orari dal martedì alla domenica 9-19, info Tel.0733.256361

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