27 giugno 2017

Salvador Dalì è mio padre

 

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Come avrebbe reagito Salvador Dalì se avesse scoperto di avere una figlia? Si sarebbe probabilmente divertito come non mai ad essere il protagonista di tale colpo di scena, avrebbe accennato un sorriso enigmatico celando il mistero sotto i suoi famosi baffi. Un passaparola mediatico, che, dalla Spagna, ci raggiunge in modo capillare e senza filtri. Nel giro di poco tempo si potrebbe verificare l’opportunità di cambiare i punti salienti della biografia del genio del surrealismo e sostituire le parole che recitano “l’artista non ha avuto figli” con una svolta improvvisa determinata fondamentalmente dai risultati del prelevamento di campioni di Dna. Così è stato deciso dalla giudice madrilena, che si è occupata del caso particolare, richiedendo la prova biologica per le indagini sulla paternità poiché “non esistono altri resti biologici né oggetti personali sui quali praticare le analisi”. Una battaglia legale che, la presunta figlia del noto artista, Maria Pilar Abel Martinez, 61 anni, porta avanti dal 2007, affermando di aver fatto fare già due test del Dna con resti biologici attributi al pittore raccolti in precedenza, anche se con risultati vani. Solo nel 2015 però il tribunale di Madrid ha preso in considerazione seriamente la sua richiesta di verifica di paternità e si procederà in poco tempo all’esumazione del corpo, dalla sua tomba all’interno del Teatro Museo di Figueres, per il confronto del Dna. Pilar Abel si racconta tra le sale dei tribunali e ricorda episodi della sua infanzia: «So che non sei figlia di mio figlio, ma di un grande pittore, però ti voglio bene lo stesso» la nonna paterna le diceva spesso o anche alludeva alla similarità dei tratti caratteriali eccentrici che caratterizzavano entrambi. La donna sostiene che il celebre Dalì abbia avuto nel 1955 una relazione clandestina con una cameriera dalla quale, poi, lei venne alla luce mesi più tardi. Un potenziale nuovo erede del prezioso patrimonio lasciato dal pittore catalano che non si ferma alla tutela da parte del tribunale e ricerca le sue conferme citando in causa gli eredi legali attuali, la Fondazione Gala Dalì e il Ministero delle Finanze di Madrid. Non c’è altro da fare se non restare in attesa di un risultato inconfutabile. (Gaia Tirone)
Fonte: artnet

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