22 settembre 2017

Il contemporaneo passa dai libri

 
A New York anteprima questa sera della NY Art Book Fair al MoMA PS1, un luogo che catalizza idee e innovazione

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Uno sguardo vasto e aggiornatissimo sull’editoria d’arte è quanto propone la dodicesima mostra annuale NY Art Book Fair che si apre domani a New York – con anteprima questa sera- al MoMAPS1. Più di 370 tra librai, antiquari, artisti, istituzioni ed editori indipendenti, fino al 24 settembre offriranno al pubblico uno spaccato interessante di quanto si muove nel mondo, rispetto a tutto ciò che si pubblica sull’arte in 28 Paesi.
Tra editoria economica, pubblicazioni prestigiose, testi rari ormai fuori commercio, in questo spazio autorevolissimo dedicato all’arte contemporanea durante la fiera trovano il loro posto anche iniziative del tutto innovative di sperimentazione editoriale e di comunicazione in questo settore.
Proposto dall’organizzazione non profit Printed Metter, impegnata in molte iniziative di diffusione e di valorizzazione dell’attività soprattutto di numerose piccole case editrici d’arte, l’evento promette di aprire le porte di mondi meno conosciuti, grazie alla presenza di operatori dal Sudamerica, dal Giappone, dalla Cina, oltre a numerosissimi europei e statunitensi.
Ben rappresentata anche l’Italia, con 11 espositori, alcuni specializzati in fotografia.
Molti saranno anche gli eventi speciali, con conferenze e dibattiti a cui parteciperanno anche artisti, alcuni dei quali sono anche direttamente editori di pubblicazioni sul proprio lavoro.
Ed è forse il particolare e celebre luogo espositivo la chiave di questa manifestazione che propone il libro e la pubblicazione in generale come una meta-espressione artistica, che serve ad ampliare il messaggio, a stimolare la riflessione e l’innovazione, anche in chiave sociologica, con la partecipazione degli stessi artisti. MoMA PS1, sede distaccata nel Queens del MoMA, prende infatti origine dal movimento per gli “spazi alternativi” che negli anni Settanta mirava a trasformare luoghi urbani abbandonati, prima destinati agli usi più disparati, generalmente grandi superfici nelle periferie, in luoghi di creazione ed esposizione di arte contemporanea, spesso scelti come aree per eccezionali performance.
Creazione di Alanna Heiss, attivissima curatrice, anima e leader del movimento stesso, il MoMA PS1 (dove PS 1 sta per Public School 1, la scuola che vi era prima ospitata) è nato nel 1971 come Art and Urban Resources, per poi essere trasformato a fine anni Novanta ed essere successivamente affiliato nel 2000 al MoMA di Manhattan, per continuare ad essere lo spazio più celebre e ambito per performance artistiche, aperto all’innovazione e agli artisti emergenti. (Anna Gorini)
 

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