01 aprile 2019

Milano. Via Ventura

 

di

Prometeo Gallery di Ida Pisani
Via Giovanni Ventura, 6
T. +39 02 8353 8236
prometeogallery.com
As You Dig inwards
Hiwa K
29.03 > 17.05.2019
Opening 29.03, H 19:00 >
Galleria Massimo De Carlo – MDC
Milano / Ventura, Via Giovanni Ventura, 5
Chaos
Xu Qu
> 20.04.2019
massimodecarlo.it
Francesca Minini
Via Massimiano, 25
T. +39 02 2692 4671
francescaminini.it
Fashion and Architecture
Dan Graham
> 04.05.2019
La special edition art and design weeks della mappa Milano Art to Date, alla scoperta degli appuntamenti artistici da non perdere, ci guida in città fino al 14 aprile. Oggi i luoghi si concentrano all’interno del distretto di Lambrate, in particolare in via Ventura.
La prima proposta proviene da Prometeo Gallery, dove si è appena inaugurata la mostra “As You Dig Inwards” dell’artista iracheno Hiwa K. Il percorso scelto dalla curatrice Aneta Szylak per l’esibizione propone documenti e materiale propagandistico risalenti al progetto politico incompiuto del predecessore di Saddam Hussein, Karim Qasim. L’opera di Hiwa K non è da intendere, però, come la documentazione fine a se stessa di uno stralcio storico del proprio Paese: le immagini scelte dall’artista diventano lo sfondo per interventi cromatici astratti, con i quali egli svecchia il bianco e nero di un tempo passato, aggrappandosi ad una memoria collettiva. La ricerca del significato smarrito della memoria e dell’archivio è qui ancora un processo interno che, come illustrato dal titolo della mostra, scava in profondità verso l’interno, in una costante investigazione che non trova fine. Quelle dipinte da Hiwa K sono dunque ombre di un passato irrisolto che si allungano su un futuro indefinito, privo di radici e punti fermi, e in questo moto lo spettatore si muove tra un’affettuosa voce nostalgica ed un pragmatismo disarmante.
L’arte contemporanea cinese e la fascinazione per la moda e l’architettura sono, invece, le protagoniste delle altre due realtà evidenziate da Art to Date: Massimo De Carlo e Galleria Francesca Minini.
La venue di via Ventura della storica galleria Massimo de Carlo ospita, infatti, ancora per pochi giorni “Chaos”, un interessante viaggio all’interno del lavoro di uno tra i più poliedrici protagonisti della scena artistica cinese contemporanea, Xu Qu. Una serie di dipinti acrilici la cui superficie è stata erosa e decolorata, morbide sculture in gomma nera, tele scure, corde placcate in bronzo: queste solo alcune delle scelte dell’artista, che attraverso quest’esibizione si addentra nei concetti di spazio ed universo, nella relazione che l’essere umano ha con essi e dunque in una nebulosa caotica, come suggerito dal titolo, un gioco di disparati elementi spaziali in cui il visitatore viene coinvolto. L’essenza di “Chaos” nasce così dall’istinto dualistico del suo creatore, che si divide tra pitture bidimensionali ed installazioni scultoree, e si sviluppa in un’indagine che lascia meditare “su come gli oggetti che noi esseri umani produciamo possano trasformarsi in un’ombra oscura che ci avvolge”.
A pochi passi di distanza, il cosmo lascia invece spazio all’affascinante rapporto che lega moda ed architettura, nella mostra “Dan Graham – Fashion and architecture” presso la Galleria Francesca Minini, in chiusura il 4 aprile. Il dialogo qui si sviluppa tra opere video, testi e disegni, affiancati agli over-sized model pavilion, tratto distintivo dell’artista.
Pioniere dell’arte concettuale, Dan Graham ha sempre affiancato alla propria produzione artistica un’intensa pratica di scrittura mirata all’analisi sociale e culturale, con particolare interesse per la musica e la cultura pop. È negli anni Settanta che il performer statunitense definisce la propria opera, migrando verso lo studio dei confini tra spazio pubblico e privato e dando vita ai suoi padiglioni di fama internazionale. Le sale della galleria ripercorrono quindi l’incontro tra queste inusuali opere scultoree ed il mondo della moda, come è successo con la boutique londinese di Liza Bruce o con il padiglione realizzato per Céline, ma anche le interazioni sociali durante i più emblematici eventi pop quali il movimento hippie degli anni Settanta, presentato nel video Don’t Trust Anyone Over 30. Qui e nella realizzazione di ogni sua opera, Graham riesce a creare, attraverso la propria arte, strumenti di condivisione intergenerazionali, stimolando una riflessione rispetto al legame tra arte ed istituzioni e di conseguenza tra spazi pubblici e tessuto urbano.
Nella foto: As You Dig Inwards by #HiwaK, On view at @Prometeogallery from March, 29th to May, 17th 2019

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