23 maggio 2019

Tutto su Jannis Kounellis, a Londra

 

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Dal 28 maggio al 27 luglio la Almine Rech Gallery di Londra dedicherà una retrospettiva a Jannis Kounellis (1936, Pireo – 2017, Roma). Per l’occasione, saranno esposti molti dei lavori da lui realizzati fra il 1960 e il 2014, nel tentativo di restituire una panoramica quanto più completa possibile della sua attività artistica.
Kounellis, che nel 1956 lasciò la Grecia per trasferirsi a Roma e frequentare l’Accademia delle Belle Arti, fu una delle più importanti figure del Dopoguerra e, per la grande originalità delle sue sculture, delle sue performance e delle sue istallazioni, ricoprì un ruolo centrale nella ridefinizione della pratica artistica di quel periodo. 
All’iniziale urgenza comunicativa delle sue opere – a cominciare da quelle monocromatiche della sua prima esposizione pubblica, presso la Galleria La Tartaruga (Roma), caratterizzate dalla decontestualizzazione di lettere alfabetiche, numeri e altri segni tipografici (Alfabeti) – si aggiunse poi l’interesse per i materiali di uso quotidiano, a cui cercò di approcciarsi in modo nuovo. Nonostante la tridimensionalità delle sue opere, però, per tutta la vita Kounellis si definì prima di tutto un pittore. 
Influenzato da artisti come Alberto Burri, Lucio Fontana, Jackson Pollock e Franz Kline, Kounellis è considerato il padre fondatore della cosiddetta Arte Povera – termine coniato da Germano Celant nel 1967, quando pubblicò Arte Povera: Notes for a Guerilla War, manifesto del movimento – poiché, in particolare a partire da Black Rose (1965-1966), il suo pensiero cercò di interpretare la cultura povera, appunto, in chiave contemporanea. Il suo pensiero si svilupperà su questa linea, nel tentativo di fondere le credenze secolari con le innovazioni della scienza e dell’industria. 
Kounellis partecipò a molte Biennali e a molti festival e, a oggi, le sue opere sono parte di importanti collezioni, come quella della TATE Modern (Londra), del Centre Pompidou (Parigi) del MoMA e del Guggenheim (New York).
Intanto, in attesa dell’inaugurazione dell’evento britannico, l’11 maggio si è aperta alla Fondazione Prada di Venezia una grande retrospettiva dedicata all’artista, la prima in assoluto organizzata dopo la sua morte. In collaborazione con l’Archivio Kounellis e a cura di Germano Celant, fino al 24 novembre saranno esposti più di 60 lavori dell’artista, realizzati fra il 1959 e il 2015, provenienti da musei e importanti collezioni private italiane e straniere. (Lucrezia Cirri)

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