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E proprio il magazine, in collaborazione con Gucci e il creative-director del brand Alessandro Michele, ha pensato bene di dedicare una sorta di speciale retrospettiva al più istrionico, antinarrativo e corrosivo regista e artista sulla piazza internazionale.
Così, dopo le proiezioni al Gucci Hub, ieri sera si è svelata la speciale installazione da Artifact, “Yung Palm”, con supplemento speciale firmato dall’artista lanciato in occasione dell’ultimo numero della rivista.
Un ambiente pop-immersivo, un videostore vintage, per ricreare l’atmosfera unica del Nite Owl Theatre del Design District di Miami, tra nostalgia e influenze che hanno inciso nella ricerca di Korine, è stato assaltato dai fan in attesa di un autografo su manifesti e volumi assolutamente for free, cimelio di Korine.
E poi, ovviamente, non è festa se non c’è qualche birretta e un dj set davvero degno di nota, firmato da Sofie Fatouretchi seguito dai 72-Hours Post Fight, band che contrariamente al nome è formata da ragazzi italianissimi e cresciuti tra la metropoli e Varese, con un disco uscito il primo marzo scorso e appeal musicale da vendere: perché sono noise e sono sax, perché sono assolo di chitarra e azzeramento di genere, e improvvisazione. E così anche loro corrodono, tutti vestiti Gucci vintage, di influenze senza mai mostrarne alcuna, mentre il nuovo billboard di Harmony creato per l’occasione li osserva dall’alto, alle spalle. Great job guys!