24 febbraio 2003

fino al 14.III.2003 Cristian Leperino – Polvere Napoli, Galleria Franco Riccardo

 
Apre la mostra una bellezza inquietante. Androgina dai tratti duri e gli occhi dipinti di rosa acceso, ha la pelle diafana e la ritrosia, così femminile, delle bagnanti di Ingres. La pittura di Leperino tra terrore e coraggio…

di

Una delle tentazioni più forti che spesso assale di fronte alla pittura è quella che io chiamo del “questo mi ricorda quello”; come se la pittura, in particolare, svelasse più di ogni altro strumento artistico il proprio passato. Se però di fronte al lavoro che Cristian Leperino espone nella sua seconda personale da Franco Riccardo, ci limitassimo a ricordare Hoskar Kokoschka, Willem De Kooning, Francis Bacon, Jan-Michel Basquiat o Keith Haring, avremmo svelato solo metà della sua verità. Perché? Perché Cristian raccoglie, prima che un’eredità storico-artistica, un’eredità umana, fatta di vociCristian Leperino silenziose che abitano le periferie, di luoghi abbandonati; voci del silenzio queste, dell’abbandono, suonano come emergenze e spesso hanno il volto degli adolescenti dagli guardi furtivi, nascosti sotto basse visiere. E le sue opere, come loro, cercano un contatto, ci chiedono aiuto e spesso ci accusano.
Le immagini di Cristian Leperino faticano ad essere dimenticate. Le sue presenze, proprio negli ultimi lavori, non vivono più solo nell’immaginazione, ma abitano uno spazio tra il reale e il metafisico. Incombono pericolosamente davanti a nostri occhi in un contesto naturale che, prospettiva di un possibile scenario futuro, appare invece incredibilmente vicino. Un avvertimento forse ad ascoltare ed affrontare le verità nascoste, tutto ciò che ci spaventa, ma soprattutto le conseguenze del nostro comportamento presente nei confronti della natura, degli esseri umani e della vita intera.
Ed anche quel meccanismo del “questo mi ricorda quello” si espande e dal contesto strettamente artistico dell’espressionismo a cui pur consapevolmente l’artista si riferisce, abbraccia la vita; così il suo lavoro svela il legame indissolubile di causa effetto che legaCristian Leperino l’arte al reale.
Le immagini sono forti, vere ed è positivo trovare in un giovane artista il coraggio di dipingere ancora, di pittare, impastare colori, terre, soffiare veli o far colare vernici; fare cose già fatte, insomma, e affrontare il rischio di soccombere di fronte alla tendenza modernista di bollare la pittura tutta come il reliquiario del passato. L’arte ha un potenziale critico sulla nostra vita e sul nostro modo di pensare; così quanto più ci mette in crisi tanto più tendiamo a metterci al sicuro, non riconoscendo al nuovo il suo valore di scoperta. L’arte di Cristian non è un dejà vu, dice altro. Quanto quelle immagini somigliano alle icone disegnate sulle metropolitane o alle pareti di qualche squallido bagno in stazione? O quanto ancora rimandano alle immagini mostruose di alcuni fumetti o agli eroi dei cartoons di ultima generazione? Parlano dell’impegno verso la natura, non temono, esprimono giudizi impietosi e premuniscono, ammoniscono sul nostro stesso operare.
Questa pittura è aspra e giovane, e della giovinezza racconta oltre che il terrore anche il coraggio.

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Franco Riccardo arti visive
Via S. Teresa al Museo, 8 (adiacenze Museo Nazionale) – 80135 Napoli
Tel. e fax 081.5444300
e-mail: riccardoartivisive@libero.it


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9 Commenti

  1. …..basquiat,francis bacon,……hai dimenticato picasso che già si sta lamentando dall’oltre tomba per non essere stato citato.ma,dico io,queste persone che scrivono tali…..cose,dico io,non hanno uno scrupolo di coscienza,magari qualche secondo prima di addormentarsi?non vengono presi dai rimorsi ,non si chiedono”oddio,forse ho scritto una cazzata!”.ecco,questo mi chiedo.secondo voi se lo domandano?

  2. Caro Ciccio non drammatizziamo.
    Forse i riferimenti del pezzo sono troppo enfatici, ma ci troviamo di fronte a due cose nuove e belle per la nostra città:
    I quadri di Cristian (per ora li ho visti solo in foto) mi sembrano persino meglio di quelli di Mendoza. E pensa che Rayan ce lo siamo dovuti importare dagli stati uniti e ce lo dobbiamo sorbire con la sua spocchiosità giorno dopo giorno.
    La seconda bella sorpresa è Valeria che indubbiamente scrive molto bene, e una persona con queste qualità fino ad ora ce la siamo sognata. Preferivi le liturgie descrittive della Barucco o le sciabolate piccolo-vendicative di Izzolino?
    Se si esclude qualche sprazzo di lucidità di Maya Pacifico e le indubbie qualità dell’espatriato Filippo Romeo converrai con me che fino ad oggi qui a Napoli ce la siamo passati proprio male.

  3. Caro Ciccio,
    ancora a proposito della pittura di Leperino
    è vero che non ci troviamo di fronte a qualcosa di assolutamente “originale”
    (ma al giorno d’oggi quando mai lo è!)
    ma non è la cosa più importante,la sua è una pittura cattiva (e sì, Proprio BAD) sulfurea
    in fondo anche coraggiosa!!!
    Perchè già il fatto di dipingere, oggi come oggi, richiede coraggio
    e poi è vero Valeria è proprio brava, appassionata, dovrebbe inparare a non fare troppi confronti e citazioni… risultano sempre un pò scolastici,
    comunque complimenti continuate così tutti e due….

  4. Nn ci siamo proprio.
    Nn si tratta di far rivoltare Picasso nella tomba. Nn si tratta di elogiare un critico che usa i tasti del pc come valvole per sfoghi adolescenziali e retorici, a dir poco patetici.
    Nn si tratta di dire “pittura coraggiosa”, ormai è anche di moda…la pittura.
    Si tratta solo di onestà, serietà e allo stesso tempo di capacità di nn prendersi sul serio. La pittura di Leperino (alla pari di Mendoza) è roba da vecchi bacucchi innamorati ancora di quei reazionari dei Transavanguardisti, strumenti utilizzati su napoli e l’italia “establishment” per fare del business. Ma dio mio, guardatevi attorno, vedete come i “giovani” dipingono all’estero e anche in italia. Basta con ste stronzate. Di pummarola “che sembra sangue vero” è meglio sempre e cmq quella della pizza…e a Napoli c’è di meglio, molto di meglio…

  5. non sto facendo commenti negativi sulla pittura di leperino.tanto è ormai talmente chiaro,tangibile,palese,che si tratta di una operazione commerciale,che veramente si perde del tempo a dire”ah,si,mi ricorda bacon”.basta citare ogni volta BACON,possibile che ogni volta che ci troviamo di fronte ad un pittore sporco,che lascia qua e là qualche colatura “espressionista” bisogna chiamare in causa il grande pittore inglese? francis bacon avrebbe odiato tutti questi pittori della domenica(anzi,del sabato notte in discoteca).lui amava solo picasso ,velasquez e michelangelo.ora per essere di successo bisogna dipingere “underground”,bomboletta spray,colate di colore,rivoli di pittura grumosa,immaginario banale(tipo alieni,maschere antigas,guerra nucleare)
    e il gioco è fatto.successo assicurato.se poi ci aggiungi un gallerista che sa cosa significa “prendere i contatti giusti”(e che magari ti dice pure che tipo di quadri devi fare…..)allora stai a posto.e tutti a dire”uh,che pittore….”e il coro di rincoglioniti appresso”uh,che pittore”.comunque in una cosa la cino ha ragione,la somiglianza con i disegni nei cessi pubblici.come mai nessuno si era fatta venire in mente quest’idea?dai cessi alle gallerie….però,GENIALE!prendiamo spunto.

  6. caro ciccio
    Scrivi tutto ciò che vuoi e va bene, ma non venirmi a parlare delle grandi strategie di Franco Riccardo, purtroppo per lui e per l’onesto lavoro che cerca di portare avanti è l’eterno sfigato della situazione.
    Mi ricordo della mostra “castelli in aria” a castel sant’elmo quando hanno chiamato tutti i galleristi napoletani a presentare i loro artisti: c’erano quelli che le gallerie le avevano chiuse da anni, gli eredi dei gallerisiti morti, e di Franco Riccardo neanche l’ombra!! Che sfiga nera.
    La cosa deve essere piaciuta molto a chi di dovere, perchè anche quest’anno a Napoli Anno Zero c’erano artisti di tutte le gallerie napoletane tranne quelli di franco riccardo.
    Ma di quali contatti giusti e strategie parlavi, ciccio? l’amico Franco dovrebbe farsi benedire da ‘nu prevete ricchione, questo significherebbe impostare una buona strategia, per se ed i suoi artisti da lanciare.

  7. a quali strategie mi riferisco?caro salvatore,guardati attorno.è cosi chiaro che siamo di fronte ad una “montatura”,è una situazione così gonfiata,eccessivamente,e la cosa strana è che nessuno sembra accorgersi(o fa finta di non accorgersi).mi riferisco alla strategia “pubblicitaria” di franco.una situazione creata ad arte(questa si che è una cosa fatta a d arte e non tutto il resto).è stato capace di creare un a sorta di “fenomeno”,data la giovane età.dove ti giri giri,c’è qualche immagine dell’artista,sul giornale dell’altro giorno una cosa tipo”vi racconto il mio successo” ecc.il mondo dell’arte sempre più simile a quello della musica pop:britney spears,grande fenomeno,ragazzi prodigio…vendite da capogiro..tutti ne parlano.e quest’articolo non fa altro che confermarmi tutto ciò.ah,poi nell’articolo c’è di mezzo pure Ingres,un nome come un altro.che disinvoltura ragazzi!

  8. Salve ragazzi,
    mi ha molto divertito leggere i vostri commenti alla mostra di Leperino, anche perchè, dopo averla visitata, morivo anch’io dalla voglia di commentarla con qualcuno.. Ebbene, sì, bisogna ammettere che, in un modo o in un altro, nel bene o nel male, Leperino fa parlare di sè..Comunque non nascondo che le mie impressioni non sono molto diverse da quelle di Ciccio.. In effetti parlare di arte coraggiosa solo perchè Leperino utilizza la pittura, mi sembra un pò eccessivo;girando tra le geallerie napoletane (…magari quelle un pò meno in vista della Franco Riccardo) si trovano altri artisti, giovani come lui, che ancora amano “sporcarsi le mani”, usare tela, pennelli,acrilici e olii, e probabilmente lo fanno anche im un modo più originale.. In quanto ai vari riferimenti a Bacon e altri espressionisti, mi spiace Ciccio, ma anch’io, di fronte alle opere di Leperino li ho immediatamente ricordati, è stato automatico, non ci si può far nulla, ma non è detto che sia una cosa positiva, io infatti sono un pò stanca di artisti che fanno il verso ai grandi del passato ma nei fatti mancano di personalità, superfluo inoltre aggiungere che, nel caso di Leperino, sono solo lontani ricordi.. Comunque non voglio essere eccessivamente severa con lui, in fin dei conti è davvero giovane e ha ancora tanto da maturare, stroncarlo o venerarlo ora è probabilmente sbagliato allo stesso modo.. Il problema di fondo è la grande montatura commerciale che, nono so come e perchè, si è creata alle sue spalle, questa potrebbe esistere anche indipendentemente dalla sua arte, e io, forse ingenuamente, voglio essere in buona fede.. Diamogli tempo e poi ne riparliamo..

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