25 agosto 2005

fino al 16.X.2005 Antonio Ligabue Reggio Emilia, Palazzo Magnani Gualtieri (re), Palazzo Bentivoglio

 
“Toni al matt” lo chiamavano gli amici di paese. Ora, nella più importante mostra antologica mai realizzata, Reggio Emilia rende omaggio al suo Antonio Ligabue...

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Il “caso” Ligabue si è riaperto e questa volta forse in modo definitivo. Con 270 opere in esposizione tra Reggio Emilia e Gualtieri, riunite in mesi e mesi di lavoro, Antonio Ligabue (Zurigo, 1899 – Gualtieri 1965) viene presentato con una nuova chiave di lettura da parte dei curatori Sergio Negri e Sandro Parmiggiani. Una prospettiva che vede nel “dilettante genio” uno dei protagonisti del XX secolo, un grande espressionista tragico, al pari di Van Gogh e Munch. Riduttivo e semplicistico dunque definirlo un naif della bassa padana -termine peraltro inflazionato e declassato rispetto al suo significato originario di fine Ottocento riferito al Doganiere Rousseau– o, ancora peggio, solo un folle. Aldilà dell’instabilità mentale, infatti, che non deve avere il sopravvento sull’artista, il talento e le tensioni sono quelle di un consumato maestro e ben si vedono dalla potenza visionaria, dalla stesura pittorica e dai rimandi continui –come dei contrappunti- all’interno dell’opera. Da quel primitivismo iniziale e incerto della prima fase più ingenua, che dura fino alla fine degli anni ’30, da cui però si libera a poco a poco, all’evoluzione che arriva all’esplosione espressionista, al colore acceso, alla pennellata convulsa e violenta, ispirata anche dalla tecnica di un maestro colto come Marino Mazzacurati, che ben conosceva la lezione degli espressionisti europei.
Una vita vissuta come dramma conflittuale che non lascia tregua, per il pittore che amava il suo Po. Un’esistenza trascorsa fuori e dentro il manicomio, dove l’arte rimaneva puro e semplice mestiere di vivere e andava a coincidere con la vita stessa, in un mondo a lui sempre ostile.

Una vita passata a contatto con l’universo animale che amava tanto, che ritraeva con uno studio anatomico eccezionale, con la foga del colore, imitandone i versi mentre dipingeva, compenetrandosi ad esso. I suoi soggetti preferiti, dagli animali domestici del primo periodo (Tacchini, Gallo con galline, Volpe in fuga), alle tigri dalle fauci spalancate e le zanne aguzze (Testa di tigre, Leopardo con serpente), i leoni mostruosi ( Il re della foresta), i serpenti, i rapaci che agguantano senza pietà la preda o lottano per la sopravvivenza (Aquila con colombo, Il serpentario). Ligabue dipinge il suo dolore grezzo con l’urgenza di una sensibilità intensa, negli autoritratti magistrali e impietosi che gridano il tormento dell’anima o nelle rare sculture in mostra per la prima volta, vera sorpresa dell’esposizione, combattimenti di animali, terrecotte che dimostrano momenti di una lucidità estrema per la perizia. Rilievi che modellava forsennatamente con le mani e con la terra del Po, talvolta masticando il fango in bocca e impastandolo con la saliva per renderlo più malleabile.
A Palazzo Bentivoglio di Gualtieri, paese adottivo, la parte scultorea e la parte grafica, 90 opere su carta, realizzate a matita, pastello e china e le celebri incisioni ad acquaforte e puntasecca di epoca tarda.

Disegni nervosi dalla linea calcata che pur nei soggetti identici ai dipinti hanno una loro espressività specifica; né bozze né studi preparatori bensì opere compiute con una loro finalità precisa, rudi elaborazioni dal segno aggrumato e spigoloso, volte a definire al meglio la struttura corporea dell’animale e incisioni complesse che rivelano notevole padronanza tecnica del mestiere. Non più dunque pittore di provincia ma cittadino del mondo, la sua prossima destinazione avrà per meta i grandi musei stranieri. Grazie alla terra che l’ha adottato, il grande pittore tragico ha finalmente trovato il suo riscatto.

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Antonio Ligabue – Espressionista tragico
Reggio Emilia, Palazzo Magnani (corso Garibaldi 29)
Gualtieri (RE), Palazzo Bentivoglio
28 maggio – 16 ottobre 2005
Orari Palazzo Magnani: 10.00 – 13.00 / 15.00 – 19.00; chiuso il lunedì
dal 16 giugno apertura serale al gio-ve-sa-do: 21.00 – 23.00
Orari Palazzo Bentivoglio: 10.00 – 13.00 / 15.00 – 19.00 al sabato e alla domenica – durante la settimana solo su prenotazione (per informazioni telefonare al 0522-221869-221829)
Biglietti d’ingresso: Euro 7 intero; Euro 5 ridotto; Euro 2 studenti
Catalogo Skira – Per informazioni e prenotazioni: tel. 0522.454437; fax 0522.444436 – e-mail: info@palazzomagnani.it; web: www.palazzomagnani.it


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2 Commenti

  1. Ho sempre amato l’arte di Antonio Ligabue perchè vedevo nelle sue opere il suo pensiero, la sua vita.
    I suoi bellissimi colori sembrano l’espressione del suo sentire.
    Reggio Emilia rende omaggio al suo Antonio Ligabue , io porgo i miei omaggi al grande Antonio Ligabue.
    Maria Pezzica

  2. La forza della sua personalità gettata sulla tela. Colori fantastici e pennellate energiche. Consiglio a tutti di andare a vedere questa mostra! Grazie, Antonio Ligabue.

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