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Domus, al MANN di Napoli rivive l’intimità delle case pompeiane
Archeologia
di redazione
Il MANN – Museo Archeologico Nazionale di Napoli inaugura un nuovo allestimento che promette di far entrare il pubblico nella raffinata quotidianità delle case pompeiane. Il progetto espositivo, intitolato Domus. Gli arredi di Pompei e curato da Massimo Osanna – che detiene ancora la delega come direttore generale Musei -, Andrea Milanese e Ruggiero Ferrajoli, in collaborazione con Luana Toniolo, propone una lettura suggestiva della vita domestica romana, attraverso circa 250 reperti provenienti in larga parte dai depositi museali, molti dei quali restaurati appositamente per l’occasione.

Dentro le domus: l’arte dell’abitare
L’allestimento, ospitato al secondo piano del museo, è scandito da bronzi, marmi, terrecotte e affreschi, restituendo la preziosità degli arredi e il loro significato. Ogni oggetto diventa parte di un racconto che svela aspirazioni sociali e riti intimi che caratterizzavano l’universo simbolico di una civiltà che vedeva nella casa un luogo fondamentale di rappresentazione.
«Con questo nuovo allestimento restituiamo centralità al racconto dell’abitare antico – commenta Osanna – offrendo ai pubblici l’opportunità di entrare nelle domus pompeiane con uno sguardo rinnovato. Oggetti a lungo custoditi nei depositi, molti dei quali restaurati per l’occasione, tornano visibili e assumono nuova voce, raccontando storie di quotidianità, di gusto e di rappresentazione. È un percorso che unisce ricerca, tutela e valorizzazione, per rendere il museo sempre più un luogo vivo, capace di accogliere e coinvolgere».

Gli arredi, tra lusso e quotidianità
Il percorso espositivo presenta una vasta tipologia di oggetti che raccontano le funzioni dell’abitare: dai mobili, come sedute, sgabelli, panche, tavolini pieghevoli e monopodi decorati, agli oggetti d’uso quotidiano, tra bracieri, lucerne, candelabri e scaldavivande, fino a sofisticati apparati decorativi come sculture, ornamenti da fontana e affreschi.
Tra i pezzi più importanti, un raffinato tavolino pieghevole dotato di un complesso meccanismo per facilitarne il trasporto, un monumentale portalucerne impreziosito da superfici ageminate in rame e argento, raffiguranti un giovane Dioniso a cavallo di una pantera, e un grande braciere rettangolare decorato in rame, stagno e ottone.

Altrettanto suggestivo è il tavolino monopode con sfinge, che abbina elementi decorativi e simbolici come la figura della dea Atena e motivi zoomorfi. Di particolare bellezza la statua bronzea di Apollo, rappresentato mentre suona la cetra, che testimonia l’ispirazione greca dominante nella statuaria romana.

La rinascita degli affreschi di Boscoreale e la Sala dei Grifi
Il progetto espositivo dedica una speciale attenzione agli affreschi provenienti dalla villa di Numerio Popidio Floro a Boscoreale, recentemente restaurati per permettere una nuova leggibilità delle scene e valorizzare al meglio la loro straordinaria qualità pittorica.

Un altro ambiente di notevole fascino è la cosiddetta Sala dei Grifi, che prende il nome dagli eleganti arredi ottocenteschi tornati visibili dopo una lunga permanenza nei depositi: due panche, un tavolo e vari supporti espositivi realizzati nel 1870 per volere di Giuseppe Fiorelli, all’epoca direttore del Museo e degli Scavi di Pompei, su modello di un originale antico con piedi a forma di grifo, anch’esso esposto. Completa l’allestimento una copia del celebre Narciso di Vincenzo Gemito (l’originale è nella sala 91), insieme ad acquerelli, incisioni e fotografie che documentano la ricezione moderna dell’antico mondo vesuviano.

Il percorso immersivo e la nuova illuminazione
Ad aprire la mostra è uno spazio immersivo che, grazie a moderne tecnologie interattive, permette ai visitatori di esplorare virtualmente la famosa Casa del Fauno di Pompei, comprendendo appieno la disposizione architettonica e funzionale degli ambienti domestici antichi. Un’introduzione evocativa che guida il pubblico verso una conoscenza più profonda della cultura dell’abitare nella Pompei antica.

In concomitanza con l’inaugurazione del percorso espositivo dedicato alle domus pompeiane, è stata presentata anche la nuova illuminazione delle sale dedicate agli affreschi provenienti da Pompei. Il progetto, realizzato in collaborazione con ERCO, valorizza finalmente questi straordinari capolavori della pittura romana, consentendo una lettura visiva più accurata e suggestiva delle opere.

Intanto, il Museo ha già avviato i lavori per il riallestimento delle sale della Villa dei Papiri, confermando la centralità di Pompei e delle altre città vesuviane nel racconto museale del MANN e rafforzando il suo ruolo di custode e narratore privilegiato dell’antico mondo romano.

Questo fermento arriva in un momento di attesa per il futuro della direzione del Museo. La posizione di direttore è attualmente in transizione e pochi giorni fa sono stati pubblicati i nomi dei candidati ammessi al colloquio, che si terrà il prossimo 7 luglio. Tra i professionisti in lizza per guidare uno dei musei archeologici più importanti al mondo, Giorgio Cozzolino, Paola D’Agostino, Alessandro D’Alessio, Filippo Demma, Carmelo Malacrino, Luca Mercuri, Marco Edoardo Maria Minoja, Marta Novello, Francesco Sirano e Luana Toniolo.
















