15 luglio 2025

Da ASTUNIpublicSTUDIO, “Nulla Due Volte” alterna grazia e consapevolezza

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Fino a settembre ASTUNIpublicSTUDIO - il programma espositivo incentrato sulle nuove tendenze dell’arte contemporanea di Galleria Enrico Astuni - ospita la mostra "Nulla Due Volte", tanto delicata quanto attuale

Nulla Due Volte, installation view, Galleria Enrico Astuni, Bologna. Ph. Manuel Montesano

Nulla Due Volte, è una mostra collettiva con Thomas Berra, Martina Biolo, Daniele Di Girolamo, Adele Dipasquale, Antonio Fiorentino e Martin Romeo, a cura di Annalisa Biggi e Isabella Falbo, che alterna grazia e consapevolezza, creando un’atmosfera di raffinata delicatezza, che pervade silenziosamente tutte le sale. La poetica dell’esposizione prende vita dalla poesia omonima del premio Nobel Wisława Szymborska, che ne traccia la direzione e ne tratteggia l’anima. 

Nulla accade due volte
né accadrà. Per tale ragione
si nasce senza esperienza,
si muore senza assuefazione.

Anche agli alunni più ottusi
della scuola del pianeta
 di ripetere non è dato
le stagioni del passato.

Non c’è giorno che ritorni,
non due notti uguali uguali,
né due baci somiglianti,
né due sguardi tali e quali.

Nulla Due Volte, installation view, Galleria Enrico Astuni, Bologna. Ph. Manuel Montesano

Le parole della poetessa, che invitano a essere consapevoli dell’irripetibilità di ogni evento, in questa fortunata occasione si accompagnano alle opere d’arte contemporanea amplificano e stratificano le suggestioni. Le opere di Martina Biolo ad esempio, come tracce di un recente passato, cristallizzano un istante, fissano in forme gentili e tangibili lo scorrere del tempo e la relazione intima e quotidiana che ci connette con esso. In Parlo di noi è ben visibile come quegli attimi irripetibili caratteristici delle relazioni significative, o degli sguardi attenti e pieni di tenerezza, possano incarnarsi con altrettanto garbo nella materia, diventando eterni e al contempo sia unici, personali, che collettivi. 

Cercheremo un’armonia,
sorridenti tra le braccia,
anche se siamo diversi
come due gocce d’acqua

Continua la poetessa, e con la stessa raffinatezza il percorso espositivo prosegue riflettendosi nell’installazione di Di Girolamo Sending a letter for sanding words, dove la sabbia di mare, dai granelli così uguali quanto differenti, si muove all’interno dei cilindri rotanti ricordandone sonoramente l’origine e fermando in un unico presente tutti gli istanti trascorsi in contemplazione; e poi in In quel corridoio di cielo notturno di Thomas Berra, dove l’essere vivente si fonde con la natura in una dimensione onirica, che coadiuva l’unificazione dell’essenza del tempo umano in un singolo, volatile ma eterno attimo. Le opere, sapientemente selezionate dalle curatrici, invitano a una riflessione sull’antico concetto epicureo del πάντα ῥεῖ «tutto scorre» l’eterno divenire della realtà, incarnato nella metafora del fiume che se pur apparentemente rimane uno e identico, si rinnova e si trasforma, sicché non è dato tuffarsi in esso più di una volta, perché la seconda, non sarà mai uguale.

Nulla Due Volte, installation view, Galleria Enrico Astuni, Bologna. Ph. Manuel Montesano

Eppure non bisogna lasciarsi trasportare dalla malinconia, tutto può fluire e mutare in altra poesia ancora, come è avvenuto in Beautiful Things Fading Away (Paper), composta da un foglio di carta realizzato a mano riciclando lettere che non sono mai state spedite dall’artista Daniele Di Girolamo, o in Lose Voice Toolkit di Adele Dipasquale dove l’incomunicabilità verbale ha dato vita a nuove forme di espressione. Grazia e concretezza dunque contrassegnano il percorso espositivo, tra opere ricercate con cura e realizzate ad hoc, come Sea Star di Antonio Fiorentino, che si affida alla luce del sole e al tempo che scorre – co-autori nella realizzazione del dipinto a cianotipia – per realizzare uno spazio pittorico unico e imprevisto. 

Ci sei – perciò devi passare.
Passerai – e qui sta la bellezza.

Recita la poesia, evocando forme dinamiche che mutano e si trasformano, proprio come le nubi di Martin Romeo, che tramite un sistema di monitoraggio di dati generati dall’attività umana produce una nube artificiale di vapore ogni volta che un aereo entra nell’area di copertura del luogo in cui è collocata, in questo caso l’aeroporto di Bologna. Portando a terra le nubi, l’opera – e così la mostra – ci regala simboli dell’eterna trasformazione, offrendoci l’occasione di contemplare la nostra mutevole esistenza umana riflessa nelle forme d’arte e di poesia. 

Nulla Due Volte, installation view, Galleria Enrico Astuni, Bologna. Ph. Manuel Montesano

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