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Berlin Art Week 2025: grandi mostre e nuovi spazi per l’arte contemporanea
Arte contemporanea
di redazione
Dal 10 al 14 settembre 2025, la Berlin Art Week celebra la sua 14ma edizione, con oltre 100 spazi d’arte contemporanea coinvolti in tutta la città, tra musei, collezioni, gallerie, spazi indipendenti. Con un programma di mostre, performance e un’art fair, il festival segna l’inizio della stagione artistica tedesca, dopo la pausa estiva, e la concomitante chiusura della Biennale d’Arte di Berlino, curata da Zasha Colah.
Fulcro dell’evento tedesco sarà, come sempre, il Berlin Art Week Garten, quest’anno allestito all’Hamburger Bahnhof: uno spazio ad accesso gratuito e all’aperto dove incontrarsi e rilassarsi, pensato come punto di partenza (o ritorno) per esplorare la mappa della settimana.
Berlin Art Week 2025: le mostre da non perdere
Nel 2025 spicca un nutrito programma di personali. Tra queste, Issy Wood al Schinkel Pavillon, Petrit Halilaj sempre all’Hamburger Bahnhof, Jiyoung Yoon alla daadgalerie, Christelle Oyiri alla LAS Art Foundation, e il duo kennedy+swan alla Schering Stiftung. A questi si aggiungono Christopher Williams alla Haubrok Foundation, Ruprecht von Kaufmann alla Haus am Lützowplatz e Via Lewandowsky allo Stiftung Kunstforum Berliner Volksbank.
Ampio spazio sarà dedicato al video e alla performance: Mark Leckey alla Julia Stoschek Foundation, Jordan Strafer da Fluentum, Charmaine Poh al PalaisPopulaire, mentre il Neuer Berliner Kunstverein – nbk ospita sia un progetto site specific di Nora Turato sia una retrospettiva su Margarethe von Trotta. Al KINDL Centre for Contemporary Art si segnalano le personali di Erik Schmidt, Cornelia Parker, Phoebe Collings-James e Cihad Caner.

Alla Haus der Kulturen der Welt – HKW, una mostra collettiva di grande portata indaga le dinamiche estetiche, politiche ed emotive del fascismo, offrendo uno sguardo critico sul presente attraverso il filtro della storia.
Il programma performativo sarà animato da Joan Jonas alla Neue Nationalgalerie e dalle nuove produzioni coreografiche di Ivo Dimchev e Jefta van Dinther al HAU Hebbel am Ufer.
Art fair, collezioni private e spazi alternativi
Torna anche Positions Berlin Art Fair, negli iconici hangar dell’ex aeroporto di Tempelhof, dove gallerie da tutta Europa presenteranno progetti concepiti appositamente per la fiera. A completare la panoramica commerciale, una Gallery Night diffusa in 50 spazi cittadini e l’iniziativa Open Houses, con l’apertura straordinaria di importanti collezioni private, alcune mai viste prima dal pubblico.

Non mancheranno infine progetti speciali in luoghi insoliti, dalla Elisabethkirche, una ex chiesa dove l’artista Cem A. porterà il suo “Crit Club” – un format di dibattito performativo in stile boxe –, al Funkhaus Berlin, dove Passage e il festival Spatial Sound by Monom occuperanno ben 45mila metri quadrati.
Insomma, questa edizione della Berlin Art Week vuole mettere in evidenza pratiche artistiche e curatoriali nomadi, flessibili e spesso sprovviste di uno spazio fisso, che si muovono tra contesti urbani, collettivi e transdisciplinari. In una città perennemente in trasformazione come Berlino – e in uno Stato come la Germania in cui le politiche culturali, per lungo tempo ritenute come degli esempi, stanno mostrando il loro lato controverso per quanto riguarda il controllo, come nel caso famigerato di Documenta – sono proprio questi modelli a dialogare con le istituzioni più consolidate, generando l’ipotesi di nuove forme di alleanza culturale.














