29 luglio 2025

Pesaro, Palazzo Lenci rinasce tra arte e territorio, nel segno di Italo Calvino

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Dal restauro alla mostra dedicata alle città di Italo Calvino, il progetto Borghi Invisibili restituisce nuova vita al rinascimentale Palazzo Lenci, luogo simbolico del borgo di Barchi

Nel borgo rinascimentale di Barchi, frazione del comune di Terre Roveresche in provincia di Pesaro, Palazzo Lenci riapre le porte al pubblico dopo la conclusione della prima fase di un ambizioso intervento di restauro. Il progetto, promosso da Michele Sbrissa e realizzato da 593 Studio, in collaborazione con gli Istituti Filippin-La Salle Italia, nell’ambito del programma Borghi Invisibili, ha restituito al paese un luogo vivo di cultura, in un edificio storico. Per celebrare questa nuova stagione, dal 3 al 30 agosto si terrà la mostra Le città di Calvino, in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Palermo e l’Istituto Elmad di Parigi.

Barchi

Un cantiere che racconta la storia

Dopo decenni di abbandono, Palazzo Lenci torna a dialogare con la comunità e con il territorio. Il restauro ha riguardato le facciate, i tetti e i volumi esterni del palazzo, contribuendo a restituire alla piazza centrale di Barchi una delle sue quinte sceniche più emblematiche, parte integrante del progetto urbano cinquecentesco dell’architetto Filippo Terzi.

Barchi Palazzo Lenci | Avvio del cantiere

Ma è all’interno che si sono rivelate le scoperte più sorprendenti: affreschi floreali sbiaditi dal tempo, travi lignei nascosti dal cemento, scalinate e varchi murati riemersi con delicata evidenza, trame architettoniche che testimoniano la stratificazione di storie vissute e dimenticate. «Stiamo riportando alla luce questi elementi con pazienza e cura anche attraverso i laboratori organizzati assieme agli Istituti Filippin, queste tracce di storia non erano documentate e non ci aspettavamo una qualità così elevata, una simile eleganza e bellezza artigianale», ha spiegato Michele Sbrissa, fondatore e CEO di 593 Studio.

«È il segno che il palazzo non è solo architettura, ma narrazione continua, una scoperta che si apre alla comunità. Come da programma ora sospenderemo le attività operative del cantiere e apriremo questi spazi a chi vorrà fare una straordinaria esperienza tra storia, architettura, arte e partecipazione», ha continuato Sbrissa. È proprio questa idea di apertura che anima il progetto: un cantiere visitabile, un laboratorio permanente dove gli studenti degli Istituti Filippin potranno sperimentare percorsi formativi di alternanza scuola-lavoro.

«Questo progetto, questo cantiere, è un esempio virtuoso di rigenerazione per i nostri borghi: creatività e concretezza, facendo rete e creando sinergie dal basso, con i nostri cittadini e con le imprese locali. È un segno delle enormi possibilità del nostro territorio, unire bellezza e storia con nuove dimensioni del fare orientate al futuro e all’internazionalità», ha aggiunto Domenico Carbone, Presidente nazionale ANCI Giovani e sindaco di San Costanzo, città che ospiterà in autunno la mostra che ora si inaugura a Palazzo Lenci, proprio nell’ambito della diffusione più ampia del progetto Borghi Invisibili.

Le città invisibili, dentro e fuori il palazzo

All’interno delle sale di Palazzo Lenci ancora in fase di restauro, prende vita Le città di Calvino, una mostra che mette in relazione le tracce dell’antico con le visioni del contemporaneo. Ispirata al celebre libro Le città invisibili, l’esposizione raccoglie circa 40 opere tra illustrazioni, graphic novel e installazioni. Gli autori sono i giovani artisti delle scuole d’arte di Palermo e Parigi, accompagnati dai docenti Renato Galasso, Emanuele Gizzi e Leandra La Rosa.

FOTO, Mostra Le citta invisibili, Barchi

I loro lavori si intrecciano con i camini, le porte, le travi del palazzo, in una trama espositiva che valorizza l’incompiuto come spazio della possibilità. A completare il percorso, le installazioni della Compagnia delle Catenelle, collettivo artistico impegnato nella rigenerazione creativa dei luoghi pubblici. La partecipazione di volontari, artigiani locali e imprese come Z Impianti, che ha curato l’allestimento illuminotecnico della mostra, testimonia la capacità del progetto di attivare energie diffuse.

FOTO, Mostra Le citta invisibili, Barchi

«In pochi mesi la nostra piazza è tornata a dialogare con le pietre e i volumi di un edificio che per troppo tempo era rimasto in silenzio. Speriamo che questo sia solo l’inizio», ha commentato Antonio Sebastianelli, sindaco di Terre Roveresche, Comune a cui appartiene il borgo di Barchi.

FOTO, Mostra Le citta invisibili, Barchi

Borghi Invisibili si propone così come una piattaforma culturale e sociale: l’intero progetto territoriale, che spazia dal mare di Torrette fino al borgo di Barchi, attraversando San Costanzo, Piagge, Orciano, e molti altri luoghi, si arricchirà nel corso del tempo con altre azioni.

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