29 settembre 2025

Da Goya a Cézanne: dieci lezioni per attraversare le fratture dell’arte dell’Ottocento

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Un nuovo corso online di Institution School, ispirato agli studi di Renato Barilli, indaga protagonisti, correnti e tensioni del lungo secolo che preparò l'avvento della modernità

Paul Cézanne, Mont Sainte-Victoire

L’Ottocento come laboratorio di trasformazioni, slittamenti e fratture. È questo il focus del ciclo Da Francisco Goya a Paul Cézanne, che la startup Institution School propone come nuova tappa della sua ricerca su modalità innovative di partecipazione e divulgazione artistica. Il percorso si aprirà il 14 ottobre e proseguirà fino al 16 dicembre, con dieci incontri online in diretta su Zoom, dedicati a studenti, appassionati e professionisti, pensato per far emergere le radici del nostro sguardo contemporaneo. Le lezioni, condotte da storici dell’arte, critici e ricercatori, saranno accessibili anche in differita su un canale YouTube privato fino a metà febbraio e arricchite da materiali di approfondimento disponibili su cartella condivisa.

Jean Auguste Dominique Ingres, La grande odalisca, 1814

Il corso prende avvio dalle atmosfere preromantiche di Füssli, Goya e Blake, affidate a Guido Bartorelli, e si addentra poi nel rigore del Neoclassicismo, interpretato da Canova, David e Ingres, con la guida di Fabiola Naldi. La tensione emotiva e storica del Romanticismo, da Friedrich a Turner, da Géricault a Delacroix, passando per Hayez, sarà affrontata da Pierluca Nardoni, mentre Elisa Baldini dedicherà un incontro al Realismo e alla sensibilità visionaria dei Preraffaelliti. All’Impressionismo, con Manet, Monet, Renoir e Degas, sarà invece dedicata la lezione di Fabriano Fabbri, mentre ancora Elisa Baldini approfondirà lo scenario italiano tra i Macchiaioli, Boldini, De Nittis, fino a Medardo Rosso e Bistolfi.

J. M. W. Turner, Il vascello da guerra “Temeraire” trainato al suo ultimo ormeggio per essere demolito, 1838, olio su tela, The National Gallery, Londra

La svolta postimpressionista sarà analizzata da Silvia Grandi attraverso l’opera di Cézanne, che apre alle avanguardie con una radicale riformulazione dello spazio pittorico. La rigorosa grammatica divisionista di Seurat sarà invece al centro dell’incontro curato da Pasquale Fameli, mentre Claudio Musso si concentrerà sul linguaggio sintetico e decorativo di Gauguin e dei Nabis. A chiudere il percorso sarà Giuseppe Virelli con una lezione dedicata al Simbolismo e all’Art Nouveau, dalle visioni di Moreau alla forza immaginativa di Redon.

Paul Gauguin, Donne di Tahiti sulla spiaggia (1891), olio su tela, Musée d’Orsay, Parigi

Le lezioni in calendario metteranno in evidenza come l’Ottocento sia stato un secolo di straordinarie contraddizioni, dal ritorno del classicismo alla rottura con l’accademia, tra i due cardini della rappresentazione del reale e dell’immersione nell’interiorità. È proprio in questo continuo gioco di tensioni, che il corso ispirato agli studi di Renato Barilli intende restituire con chiarezza critica e slancio divulgativo, che si prepara l’irruzione del Novecento.

Edgar Degas, ballerina

Sul piano pratico, la partecipazione avviene attraverso iscrizione diretta a Institution School: le lezioni si terranno in diretta su Zoom ogni martedì alle ore 18, con possibilità di interazione e domande. Per chi non potesse seguire in tempo reale, le registrazioni resteranno disponibili su un canale YouTube riservato fino alla metà di febbraio, mentre i materiali di approfondimento – dispense, bibliografie e slide – saranno condivisi entro due giorni da ciascun incontro in una cartella Drive dedicata. I posti sono limitati per favorire un confronto più diretto e le informazioni relative ai costi e alle modalità di iscrizione sono consultabili qui.

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