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Fernand Léger e i Nuovi Realisti alla Reggia di Venaria
Mostre
Dopo la straordinaria vendita dell’opera Nature Morte (Contraste de formes) (1913-1914) di Fernand Léger (Argentan 1881 – Gif-sur-Yvette 1955), aggiudicata la scorsa primavera per oltre 2 milioni di euro nella sede torinese di Aste Bolaffi, la Reggia di Venaria presenta Fernand Léger! Yves Klein, Niki de Saint Phalle, Keith Haring… un’imperdibile opportunità per approfondire la conoscenza di questo straordinario artista. Attraverso il dialogo pittorico con alcuni degli artisti più influenti delle avanguardie del Novecento, emerge con chiarezza il suo ruolo come pioniere dell’arte moderna.
Oltre 70 opere, tra cui 30 di Fernand Léger, ricostruiscono il suo importante legame con gli artisti che, dopo la sua morte, si riuniscono nel movimento dei Nuovi Realisti, segnando la storia dell’arte del Novecento. I Nuovi Realisti osservano la natura e il mondo circostante, ponendo particolare attenzione agli oggetti, prodotti in maniera eccessiva nell’era del consumismo di massa. Le loro ricerche si configurano come studi plastici capaci di restituire il sentimento di stupore e confusione nato dalla crescente economia capitalista e dalla conseguente accumulazione insensata di beni. Léger, dopo aver osservato la rivoluzione cubista e il suo peculiare modo di rappresentare la realtà, rielabora i volumi e i colori delle forme animate e inanimate che lo circondano, valorizzando con forza i contrasti visivi.

Nelle opere La forêt (1942), e più tardi in, Composition aux deux oiseaux sur fond jaune (1955 ca) Léger sceglie di ritrarre degli uccelli, liberi in volo, mentre danzano intorno ai pilastri industriali del paesaggio moderno. Parecchi anni dopo, Arman (1928-2005) realizza The Birds (1981), accumulando pinze autotraboccanti di metallo in uno stormo di uccelli meccanici. Ma ancora più affascinante è osservare la stretta correlazione tra le enigmatiche croci blu di Léger, simbolo dell’intervento dell’uomo sul paesaggio, con le opere di Yves Klein (1928-1962). Sculpture Sans Titre (1960), è composta da pigmento blu puro e resina sintetica su rami di legno, simboleggiando con l’eleganza l’intento dell’uomo di rivaleggiare contro la macchina perfetta della natura. Osservando le armoniose forme de La Danseuse bleue (1930) di Léger si coglie chiaramente come Klein abbia assimilato la sua lezione, immergendo la statua della sua Venere, La Vénus bleue (1962), nell’iconico colore brillante. Anche le composizioni minimali e vivaci di Keith Haring (1958-1990), segnate dai contorni spessi e ben delineati, sembrano frutto della spinta pittorica di Fernand Léger.

“Non esiste la bellezza, catalogata, gerarchizzata. La bellezza è ovunque, nell’ordine di una serie di pentole su una parete bianca della cucina, così come in un museo”, afferma Léger nel 1924. Il suo rapporto con il quotidiano si trova anche negli oggetti impacchettati di Christo (1935) o nelle tavole di Daniel Spoerri (1930-2024), ricche di realistici dettagli. Specialmente con la scultura Agg I Hatten (1965), Spoerri sembra voler omaggiare l’Homme au chapeau bleau del 1937 di Léger, offrendo una risposta concettuale al suo uomo moderno, immerso nella frenesia e nella confusione mentale quotidiana.
Intorno agli anni Cinquanta, Fernand Léger, inizia a scoprire la terracotta insieme al ceramista Roland Brice (1911-1989), realizzando bassorilievi smaltati, dando vita all’emancipazione delle sue figure dalla tela. Sarà presto incaricato di realizzare un mosaico per la facciata principale della chiesa di Notre-Dame-de-Toute-Grace. Tra tutti gli artisti, Niki de Saint Phalle (1930-2002), è colei che riflette maggiormente la sintonia poetica di Léger, esaltando la libertà del suo pensiero attraverso le esuberanti e appariscenti forme. La Fontaine aux quatre Nanas (1974-1991) è un grido di euforia e colore in contrapposizione alla desolazione dell’urbanistica moderna. In un certo modo, Niki de Saint Phalle seguirà le orme di Léger, dedicandosi a progetti di sculture monumentali, ereditando il suo ottimismo critico.

Con la mostra Fernand Léger! Yves Klein, Niki de Saint Phalle, Keith Haring… la Reggia di Venaria rinforza il suo legame con la Francia, promuovendo una rete europea di scambi che coinvolgeranno Torino, Parigi e Lione. Il progetto espositivo, basato principalmente sulle collezioni del Musée National Fernand Léger di Biot e del Musée d’Art Moderne et d’Art Contemporain (MAMAC) di Nizza, a cui si aggiungono prestigiosi prestiti dal Centre Pompidou e dagli Archivi Yves Klein di Parigi, è ideato con l’intento di costruire una serie di collaborazioni anche per il biennio 2025-2026.
La mostra Fernand Léger! Yves Klein, Niki de Saint Phalle, Keith Haring… è co-organizzata dal Consorzio delle Residenze Reali Sabaude, dal Grand Palais Rmn, dai Musées nationaux du XXe siècle des Alpes-Maritimes / Musée national Fernand Léger di Biot e dal Musée d’Art Moderne et d’Art Contemporain (MAMAC) di Nizza, in collaborazione con Manifesto Expo e MondoMostre. La Reggia di Venaria annuncia anche la prossima mostra, Da Matisse a Bacon, prevista per il prossimo settembre, con opere del XX e XXI secolo provenienti dal Museo di Belle Arti di Lione.















