11 ottobre 2025

A Londra nasce un nuovo progetto di residenze per supportare l’arte libanese

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La Saikalis Bay Foundation e Gasworks annunciano un nuovo programma di residenze dedicato agli artisti libanesi: Omar Mismar è il protagonista della prima edizione. Ne parliamo con Nicole Saikalis Bay

Omar Mismar at L’Arsenale, Venice Biennale. Photo: Marco Zorzanello. Courtesy of La Biennale di Venezia

Dal 2025 al 2028, la Saikalis Bay Foundation e Gasworks daranno vita a un nuovo programma di residenze a Londra, dedicato agli artisti libanesi. L’obiettivo? Creare connessioni sostenibili tra le comunità creative del Medio Oriente e la scena artistica internazionale.

La prima edizione, in programma dal 6 ottobre al 22 dicembre 2025, vedrà come protagonista Omar Mismar, artista multimediale e concettuale con base a Beirut, noto per una ricerca che intreccia estetica, politica e memoria collettiva.

La pratica di Omar Mismar

Formatosi inizialmente come graphic designer, Mismar (classe 1986) ha conseguito un doppio titolo in Belle Arti e Visual and Critical Studies al California College of the Arts (2015), partecipando poi al prestigioso Whitney Independent Study Program di New York (2016–2017). La sua pratica è variegata: si muove tra fotografia, scultura, mosaico, performance, installazione e film senza costrizioni e con questi mezzi affronta apertamente le tensioni del presente, dai conflitti geopolitici ai desideri intimi che li attraversano.

Negli ultimi anni, Mismar ha esposto in istituzioni e contesti di rilievo internazionale, tra cui la Biennale di Venezia (2024), la mostra After the Mediterranean alla Hauser & Wirth di Minorca, The Shining Things al MMCA Changdong di Seoul, e il Beirut Art Center. I suoi lavori, come ha scritto la critica libanese Rasha Salti, «Trovano nella precarietà e nell’ambiguità un linguaggio visivo che non cerca di risolvere il conflitto, ma di renderne evidenti le tensioni invisibili».

Omar Mismar, Still My Eyes Water. Image courtesy of Gasworks, UK

La Saikalis Bay Foundation, nelle parole della fondatrice

Fondata nel 2024 da Nicole Saikalis e Matteo Bay, la Saikalis Bay Foundation ETS nasce dalla convinzione che l’arte contemporanea sia un catalizzatore di trasformazione. Come la stessa Nicole Saikalis Bay racconta a exibart: «Sono nata a Beirut e ho studiato architettura a Parigi: per me l’arte è sempre stata uno spazio di relazione, un modo per costruire ponti tra luoghi, culture e persone. Con il tempo ho capito che il collezionismo non è soltanto una forma di ricerca personale, ma un percorso che evolve verso la condivisione e il sostegno di chi crea».

Questa visione non poteva che portare alla creazione di una fondazione dedicata al sostegno degli artisti contemporanei e alla promozione di pratiche capaci di ampliare il dialogo tra Italia, Medio Oriente ed Europa. «Negli ultimi anni il nostro impegno si è concentrato sulla scena artistica mediterranea, una geografia che sentiamo profondamente nostra», continua Saikalis Bay. «Il sostegno alla Biennale di Lione 2022, curata da Sam Bardaouil e Till Fellrath e incentrata su Beirut, è stato un momento chiave. Ci ha permesso di avvicinarci a una comunità culturale che condivide con noi un’identità stratificata e dialogante».

L’incontro con l’artista Simone Fattal alla Whitechapel Gallery di Londra ha poi ulteriormente rafforzato questo impegno: «Da quella esperienza è nata la decisione di promuovere, in collaborazione con Gasworks, una residenza triennale per un artista libanese, offrendo la possibilità di sviluppare la propria ricerca in un contesto internazionale».

A Milano, l’approccio della Fondazione ha già preso forma con Circolo, lo spazio fondato nel 2021 da Nicole Saikalis e Matteo Bay per ospitare mostre, incontri e conversazioni. «Un luogo pensato per creare connessioni e continuare a esplorare l’arte come esperienza viva, aperta e collettiva» conclude Saikalis Bay.

Nicole Saikalis Bay. Photo by Mattia Iott

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