-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- Servizi
- Sezioni
- container colonna1
Quando le cose parlano: la misteriosa poesia degli oggetti, in mostra a Palermo
Mostre
di Giulia Papa
All’Haus der Kunst dei Cantieri Culturali alla Zisa di Palermo, il Verein Düsseldorf Palermo presenta Poetica degli oggetti, progetto che celebra la XXI Giornata del Contemporaneo riunendo le ricerche di Tine Bay Lührssen, Boris Becker, Andrea Di Marco, Daniele Franzella, Bart Koning e Rossella Palazzolo, con il sostegno di Landeshauptstadt Düsseldorf e Johanna Ey Foundation.
La mostra indaga il potere dell’oggetto di superare la funzione e la rappresentazione, per farsi immagine poetica, traccia del tempo e forma del pensiero. Un percorso in cui la materia si fa linguaggio e l’esperienza quotidiana si traduce in riflessione estetica.
Le fotografie in bianco e nero di Boris Becker, dedicate ai ponti europei, restituiscono una sequenza di strutture sospese tra documento e meditazione, in un atlante che racconta la memoria dell’architettura e del paesaggio. Nelle tele di Andrea Di Marco, gli oggetti marginali — scorie, contenitori, frammenti — diventano protagonisti di una pittura lucida e intima, dove il reale si trasforma in visione.

Tine Bay Lührssen riorganizza materiali semplici come legno, cartone e metallo in forme che evocano una domesticità reinventata, mentre Daniele Franzella traduce in ceramica le leggendarie macchine da scrivere Olivetti, trasformandole in archetipi di memoria industriale e scultura ideale.

Con Bart Koning, il giocattolo ingrandito diventa un dispositivo percettivo: la pittura ingigantisce il piccolo per restituirgli una monumentalità inattesa. Infine, Rossella Palazzolo usa il cemento come materiale poetico, fondendo memoria e natura in vasi modulari e transfer che sembrano reperti di un futuro già trascorso.

In dialogo tra Palermo e Düsseldorf, Poetica degli oggetti costruisce un racconto corale sulla presenza silenziosa delle cose: un invito a guardare l’oggetto non come residuo, ma come soglia tra materia, tempo e possibilità del pensiero.














