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Tranciati, sovrascritti, abrasi: i libri di Stefano Arienti in mostra a Parma
Mostre
Ogni artista segue un proprio percorso che si esplica in modo originale e che lo rende unico. È ciò che accade anche a Stefano Arienti, che trasforma in opere d’arte libri già esistenti manipolandoli con interventi semplici come la traforazione, la pieghettatura o la cancellazione. Perché Coltivazioni Erbacee? Innanzitutto perché la carta con cui si fanno i libri deriva dalle piante e poi perché le trasformazioni cui vengono sottoposti richiamano per analogia i cicli vitali del mondo vegetale. La mostra a Parma permette di analizzare in profondità tutto il lavoro cui vengono sottoposti i volumi e le fasi della ricerca dell’artista. Particolarmente significativo in questo caso è anche lo spazio espositivo, in perfetto dialogo con le opere.

Palazzo Marchi è una splendida dimora che, edificata nel 1770 per volontà del marchese Scipione Grillo, dopo vari passaggi di proprietà, fu acquistata nel 1859 da Antonio Marchi, i cui discendenti sono tuttora gli attuali proprietari. Capolavoro dell’epoca neoclassica, con gli stucchi del decoratore Giocondo Albertolli, sembra che sia stato concepito per ospitare i libri manipolati di Arienti, tale è l’armonia delle opere con le stanze del palazzo.

In Natura, natura, natura del 2009, i libri di dimensioni variabili ma dello stesso spessore hanno la stessa sovraccoperta – il libro Natura, di Olivier Grunewald e Bernadette Gilbertas – che fa da mimetica come se fossero muschi naturali. Elenco telefonico dipinto, del 1985, è parzialmente ricoperto con pittura murale di colori chiari. Si tratta del primo libro manipolato e di un unicum come tipo di tecnica. Libri tranciati e Albert del 2006 inverte l’uso della trancia che normalmente viene usata per rifilare i bordi. La tranciatura è di due tipi: a 3,5 cm dal dorso, con i libri allestiti su un tavolo pronti per essere afferrati, mentre gli altri hanno in copertina un ritratto con il taglio che cade tra gli occhi.

In Turbine, realizzata nel corso di vari anni, i libri assumono una forma a raggiera tridimensionale, dapprima usando un orario ferroviario e successivamente dei fumetti. In 7 libri di animali e Hide and Seek degli anni ’90, pop up o libri in carta patinata, la parte testuale è stata cancellata e rimangono solo le immagini, il tutto effettuato con una semplice gomma da cancellare. Studio per targa Ance-In/Arch degli anni 2000 è in tre tipi di perforazioni con diversi tipi di trapano con immagini scritte o trasferite del libro stesso oppure con in copertina scritte non presenti.

Copertine italiane è una raccolta di libri con in copertina una serie di opere d’arte con 12 monografie di artisti modificate tramite collage. Presa da vecchi testi universitari aperti, piegati e graffettati, trasformati in un argomento vivo, è Identificazione sistematica dei composti organici. Nomi al taglio trasforma con la trancia meccanica biografie di personaggi che hanno subito eventi traumatici o morti violente.


Enciclopedia è una installazione nella sala più grande dell’edificio che combina lana cardata, sedute e volumi modificati con forature eseguite con un trapano da modellismo. Anche qui, come in Copertine Italiane il fruitore può cercare i libri manomessi tra quelli intatti. Venendo la carta dalle piante, nel cortile del palazzo Orto di libri è composto da semi, bambù, libri traforati e pali in legno pure traforati che si modificano grazie agli agenti atmosferici. Si chiude così – o si apre – un percorso sorprendente e affascinante in uno dei più bel palazzi di Parma.














