24 dicembre 2025

SAFAR: San Lorenzo Art Disctrict apre un ponte tra arte italiana e algerina

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La residenza romana di FWAD promossa da SALAD San Lorenzo Art District si è conclusa con una mostra che ha messo in dialogo la sua esperienza in Italia con una serie di lavori di artisti algerini

La Galleria delle Arti di San Lorenzo, a Roma, ha inaugurato SAFAR, un progetto espositivo fondato sullo scambio culturale, che mette in dialogo la nuova residenza dell’artista algerino FWAD e la mostra collettiva Fragments, a cura dello spazio indipendente XBM Studio di Algeri, particolarmente attento all’arte emergente. L’iniziativa è promossa e realizzata da SALAD – San Lorenzo Art District, in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura di Algeri, AARC di Algeri e il Ministero della Cultura e delle Arti d’Algeria.

«È la prima volta che, tra i vari progetti realizzati dall’Istituto Italiano di Cultura ad Algeri, si riesce a concretizzare una “seconda fase” cui invitare gli artisti algerini in Italia, grazie all’impegno di Sa.L.A.D. che se ne è fatta carico. È un momento di raro confronto, che sta avvenendo attraverso lo scambio dell’arte di San Lorenzo nel mondo e viceversa», spiega Alessandro Calizza, artista e co-fondatore di SALAD.

SAFAR è un termine di origine araba che significa “viaggio”. In questo caso, lo spostamento assume una duplice valenza: quella fisica, intrapresa da FWAD per la sua residenza artistica romana, e quella creativa, come trasposizione a Roma della scena artistica contemporanea algerina.

Dal 2 dicembre FWAD ha potuto attraversare l’intenso tessuto artistico e urbano di San Lorenzo, che lui stesso ha definito «Una magnifica scoperta», tra narrazioni locali e memorie personali. La residenza diventerà, così, uno spazio d’unità e mediazione tra contesti geografici e linguistici, con l’arte intesa come potente mezzo di comunicazione e coesione.

In mostra è esposta una serie di opere che restituisce l’esperienza di residenza di FWAD, insieme ai lavori selezionati degli artisti invitati da XBM Studio: Mohic, Krez, Amina Zlc, Noun, Rachda Bakli, Mehdia Drir, Lmnt, Lokher, Sid e Billel Decherani. Le opere si presentano come frammenti incompleti, fessure da cui osservare altre possibili realtà, come ritagli di interni domestici, confortevoli ma frammentati, che, con i loro elementi famigliari e i colori squillanti, rappresentano un richiamo all’attenzione e all’aggregazione. In questo invito, ogni lavoro è una soglia capace di generare nuove narrazioni e vedute non ancora emerse.

 

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