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11
giugno 2010
“ut>home invita gli artisti a pensare l’abitazione come uno
spazio emozionale e come un progetto utopico di casa ideale, resa attraverso la
realizzazione di un oggetto d’arte ‘domestico’“.
Questi i presupposti della mostra – a cui seguirà la pubblicazione
del volume Utopia domestica – allestita nei nuovissimi spazi di
Whitelabs, inaugurati in occasione dello Salone del Mobile.
spazio emozionale e come un progetto utopico di casa ideale, resa attraverso la
realizzazione di un oggetto d’arte ‘domestico’“.
Questi i presupposti della mostra – a cui seguirà la pubblicazione
del volume Utopia domestica – allestita nei nuovissimi spazi di
Whitelabs, inaugurati in occasione dello Salone del Mobile.
Tema principale, benché non esplicitato, della prima esposizione è
il metallo, inteso come materiale polivalente che va a costituire librerie,
quadri da appendere ma anche tessuti ricchi di sfumature. Una decina gli
artisti e i designer italiani e non: da Alessandro Bulgini a Mark Aspinall, da Renato Poggio allo Studio Brusa Pasqué.
il metallo, inteso come materiale polivalente che va a costituire librerie,
quadri da appendere ma anche tessuti ricchi di sfumature. Una decina gli
artisti e i designer italiani e non: da Alessandro Bulgini a Mark Aspinall, da Renato Poggio allo Studio Brusa Pasqué.
Il risultato, ma per sua natura
non poteva che essere così, è una commistione poco omogenea, dove non mancano
spunti interessanti sia nell’utilizzo delle materie prime, sia nell’adeguamento
della casa alle nuove abitudini.
non poteva che essere così, è una commistione poco omogenea, dove non mancano
spunti interessanti sia nell’utilizzo delle materie prime, sia nell’adeguamento
della casa alle nuove abitudini.
A quest’ultima esigenza risponde
in particolare Globus di Roberto Ascoli, una
sfera che è insieme un’installazione, un oggetto d’arredamento e una cassa per
la diffusione di suoni tramite iPod. La grande palla di piombo percorsa da “cicatrici” di stagno
sprigiona luce e note, in particolare i canti dei monaci tibetani che rimandano
a una intensa ritualità meditativa.
in particolare Globus di Roberto Ascoli, una
sfera che è insieme un’installazione, un oggetto d’arredamento e una cassa per
la diffusione di suoni tramite iPod. La grande palla di piombo percorsa da “cicatrici” di stagno
sprigiona luce e note, in particolare i canti dei monaci tibetani che rimandano
a una intensa ritualità meditativa.
Il mondo del web 2.0 entra in casa non
soltanto attraverso il computer, ma anche tramite Self Portrait FB di Alessandro Bulgini: un’impronta
fotografica del corpo dell’artista è segmentata da post di Facebook in una
sorta di sudario contemporaneo realizzato su acciaio specchiante. Ironia
dissacrante a base sessuale è invece alla base delle opere di Alessio
Delfino:
la seduta rosa e l’asse da stiro rossa, entrambe realizzate a forma di fallo,
che qui assume un ruolo di icona “ultra-pop”, sono dedicate rispettivamente a
Hello Kitty e a Gabriele d’Annunzio.
Ancora con l’anatomia umana lavora Renato
Poggio:
mani che sorreggono libri, mani che costituiscono un tavolino (Seduta
spiritica). A richiamare il “fatto a mano”, ma anche un’espressività
corporea che dal proprietario della casa passa all’oggetto, permeandone lo
spazio domestico in un’osmosi tra la persona e il luogo che la accoglie.
Poggio:
mani che sorreggono libri, mani che costituiscono un tavolino (Seduta
spiritica). A richiamare il “fatto a mano”, ma anche un’espressività
corporea che dal proprietario della casa passa all’oggetto, permeandone lo
spazio domestico in un’osmosi tra la persona e il luogo che la accoglie.
Tra il mobilio quello che desta forte
interesse dei creativi è la libreria: contenitore di sapere, per sua natura si
presta a tante forme, ma soprattutto a rimandi significanti. E quella
progettata da Alessandro Lo Schiavo si rifà proprio all’elemento minimo del
libro, il foglio, per costruire una struttura estremamente leggera nelle forme,
dai ripiani in metallo lievemente ondulati e bianchi che sembrano carte
manoscritte in volo e che si contrappongono ai blocchi più massicci e
vivacemente colorati della vicina libreria Bascula di Renato Poggio.
interesse dei creativi è la libreria: contenitore di sapere, per sua natura si
presta a tante forme, ma soprattutto a rimandi significanti. E quella
progettata da Alessandro Lo Schiavo si rifà proprio all’elemento minimo del
libro, il foglio, per costruire una struttura estremamente leggera nelle forme,
dai ripiani in metallo lievemente ondulati e bianchi che sembrano carte
manoscritte in volo e che si contrappongono ai blocchi più massicci e
vivacemente colorati della vicina libreria Bascula di Renato Poggio.
At home, quindi, ma senza rinunciare
all’utopia del gioco, dello star bene a casa propria e del poter godere di
oggetti pensati e di aspetto gradevole.
articoli correlati
Il
Salone del Mobile 2010
Bulgini
a Torino
Delfino
a Rivara
marta santacatterina
mostra visitata il 25 maggio 2010
dall’otto aprile al 31 luglio 2010
ut>home
a cura di Nicola
Davide Angerame
Whitelabs
Via Tiraboschi, 1 (zona Porta Romana) – 20135 Milano
Orario: da martedì
a sabato ore 11-19
Ingresso libero
Info: mob. +39 3464711759; info@whitelabs.it; www.whitelabs.it
[exibart]