-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
fino al 7.I.2012 Lara Almarcegui Roma, Fondazione Pastificio Cerere
altrecittà
Un percorso alla scoperta del comune abitare, una riflessione sull’ineludibile relazione tra il costruire e il distruggere, un esercizio creativo a sostegno di una memoria sempre più fluida. La prima personale in Italia di Lara Almarcegui alla Fondazione Pastificio Cerere di Roma...
“Guida alle aree abbandonate del fiume Tevere 12 spazi deserti che attendono le Olimpiadi del 2020 di Roma” raccoglie alcuni luoghi nascosti non ancora modificati dall’azione di urbanizzazione, raccontati attraverso degli scatti fotografici proiettati su una parete bianca. Si tratta di dodici zone a nord del Tevere abbandonate, in cui è possibile ancora rintracciare il disordine e l’autonomia della natura, dodici zone candidate ad una radicale trasformazione nel caso in cui Roma venisse scelta come città delle Olimpiadi del 2020. Ad esplicare il progetto di Lara Almercegui, già realizzato in altri contesti metropolitani, una vera e propria piccola guida per il visitatore che può anche così decidere di ripercorrere e scoprire da sé le aree descritte dall’artista.
Come in una sorta di riflesso distorto, a far da specchio all’indisciplinato paesaggio naturale troviamo cumuli di macerie che occupano quasi per intero la principale sala espositiva del Pastificio. “Calcinacci di costruzione dello spazio espositivo, Pastificio” (2011) è la seconda opera in cui lo spettatore è questa volta interamente e corporalmente coinvolto. L’artista ha calcolato matematicamente la quantità di materiali necessari per la costruzione dello stesso spazio espositivo e li ha presentati così nel loro informe stato grezzo. Una montagna di macerie accoglie lo spettatore a cui altro non resta da fare che trattenersi sulla soglia ad osservare.
Un lavoro dal forte impatto che riporta alla mente le immagini di macerie a cui le cronache di violenti episodi naturali ci hanno abituato e che come in un percorso a ritroso sollecita una riflessione sull’originario senso del costruire, sul pericoloso confine che esso instaura con il distruggere e sulla necessità di un’esperienza vera dell’abitare. Laddove abitare significa preservare la verità della cose, conservarne l’originario senso e potenza e investire continuamente noi stessi di tale compito, fosse anche solo nell’esercizio creativo della memoria.
angela maiello
mostra visitata il 12 dicembre 2011
Dal 10 novembre 2011 al 7 gennaio 2012
Lara Almarcegui
a cura di Vincenzo de Bellis
Progetto di Marcello Smarrelli, a cura di Vincenzo de Bellis
Via degli Ausoni 7, Roma
Orario: dal lunedì al venerdì dalle 15 alle 19
Ingresso libero