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02
settembre 2013
Fino al 15.IX.2013 Sabrina Muzi, Mutatio Corporis Montesarchio, Gallerie Nuvole
altrecittà
La "mutazione della natura" avviene attraverso semplici reperti naturali e autoritratti. Pescando tra Arcimboldo e la densa cultura figurativa della terra -
di Luigi Mauta
Amuleti, fiori di Karkadè e simboli sono alcuni dei soggetti che Sabrina Muzi, nella sua personale “Mutatio corporis” in esposizione presso la Galleria Nuvole di Montesarchio (Bn), sceglie di reinventare per ideare l’ennesima eteronomia della natura tra autoritratti fotografici “arcimboldeschi” e riflessioni sulla millenaria cultura figurativa della terra e dei suoi raccolti. In tal modo l’artista, originaria di San Benedetto del Tronto, bolognese di adozione, offre, come una madre natura ante-litteram, composizioni di diversi concepimenti naturali che, per l’occasione, vengono adattati, reinventati e trasformati in fragili opere d’arte.

La creatività di Muzi apporta ad ogni sua offerta una centralità quasi sacra, a discapito dell’invadente presenza antropica che, in questo santuario laico, viene spodestata e umiliata ad innocente distrazione. La natura ci viene mostrata in un repertorio selezionato di stilizzazioni manieriste di forme a noi note che perdono il loro valore commerciale.
In questo laborioso concepimento l’artista s’avviluppa nei gesti dei suoi autoritratti in adornamenti di verdura, frutta ed altri elementi vegetali: chiari riferimenti alla ritrattistica classica, sia per il taglio, sia per la postura del soggetto.
E insieme libera collane sacre di materiali poveri – per esempio noci, perle di tapioca – e sceglie di comporre un lessico visivo della natura, un rituale totalmente nuovo: elegante, candido, stranamente sovrumano. Si assiste ad un’intelligente interpretazione del paesaggio che la circonda in chiave diametralmente opposta a quella dei pittori di una natura maestosa ed epica.
Il suo universo assurdo, ottima similitudine con tutte le tradizioni e superstizioni popolari, si mostra sotto forma di simboli primordiali della più antica religiosità popolare, quella verso la madre terra.
I frutti, doni e nutrimento, acquisiscono una connotazione magica, mista tra richiami ancestrali della mente umana, che siano una freccia di lancia, uno scarabeo o una stella marina disegnati con spezie in polvere.
Ne nasce così una poetica dell’assurdo nel riconoscere la facilità e l’immediatezza nel nostro passato, quanto la difficoltà e la lentezza nel penetrarlo e comprenderlo.
Luigi Matua
Mostra visitata il 16 giugno
Dal 15 giugno al 15 settembre 2013
Sabrina Muzi, Mutatio Corporis
Montesarchio, Gallerie Nuvole
Via IV Novembre 82016, Montesarchio (BN).
Orario:lun./sab. 9.00-13.00 17.00-20.00
Info: +39 0824835518 – nuvolearte@alice.it












