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La Fondazione Arte Scienza Videoinsight® presenta l’evento “Six Videoworks from Six International Private Collection” dedicato all’artista Jhafis Quintero, insieme a un talk ad Artissima, sabato 9 alle 15, intitolato “Collectors choices”, mentre dalle18:30 si terra l’opening al Centro Videoinsight® in Via Bonsignore. In collaborazione con Barbara Polla e Analix Forever, Videoinsight porta a Torino Quintero sulla base di una serie di dieci opere video che l’artista sta realizzando: uno per ogni anno trascorso in carcere.
Sei sono già stati realizzati, e uno di questi, Knock out del 2011, è attualmente in mostra alla 55esima Biennale di Venezia, nel Padiglione Latino-Americano. Altri quattro sono in corso di realizzazione, ma tutta la sua produzione, con profondità e immediatezza, è improntata ad esprimere significati relativi ai bisogni primari universali ed ai temi psicologici essenziali per l’umanità.
Rebecca Russo, collezionista e Presidente della Fondazione Arte e Scienza Videoinsight®, ha scelto Knock out per il programma “collaterale” ad Artissima proprio in occasione della visita a Venezia. Un caso piuttosto esemplare, che ha intrecciato, anche sulla base dalla fiducia e della bellezza dei montaggi fin qui sei collezionisti privati: c’è Christian Berthier, che dopo aver visto i primi quattro corti realizzati da Quintero, ha deciso di acquisire la prima edizione di tutti i dieci video, anche di quelli che non erano ancora stati creati. Ci sono Ronald Asmar e Romain Jordan, due collezionisti svizzeri, sono stati colpiti dai messaggi positivi legati alla storia dell’artista: hanno scelto, per queste ragioni, due video: We only exist when we communicate e Hombre que camina. Verena Butt d’Espous è stata stregata dall’opera di Quintero perché «improntata al superamento dei limiti nella ricerca della redenzione. Ho scelto Knock out a causa del simbolismo del combattimento contro la propria ombra: ciascuno di noi può rappresentare il peggior nemico di se stesso». Manuel de Santaren, collezionista americano, ha acquisito Sweet Powder, «perché quest’opera esprime una serie di ambiguità universali: prigionia e libertà, controllo e fuga, comunicazione e incomprensione», mentre Agah Ugur, possessore della Borusan Contemporary Art Collection, ha scoperto il video La Hora Garrobo, reputandolo fortemente originale. Tutti insieme allora, a lottare. Anche per l’arte. (Ivan Fassio)