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Non manca parecchio tempo allo start, ma l’annuncio è arrivato oggi. Per la decima biennale di Shanghai che parte il prossimo 23 novembre sarà il curatore tedesco, Berlino based, Anselm Franke ad occuparsi del progetto. Insieme a lui lavorerà un team di altri curatori che sarà annunciato prossimamente. La più longeva biennale cinese prenderà corpo alla Power Station of Art (PSA) e il Responsabile per le Arti Visive all’HKW / House of World Cultures di Berlino, ha dichiarato: «Arte, contro tutte le altre forme di documentazione storica, ha la capacità unica di riflettere l’esperienza delle persone. Questa Biennale si impegnerà con l’esperienza soggettiva e la sua relazione con i processi storici e collettivi: la produzione della soggettività e del sociale sarà oggetto di una riflessione giocosa e critica, con lo scopo di contrastare la logica della modernizzazione, le sue razionalizzazioni e le standardizzazioni, così come la mediazione tecnologica della soggettività». Ancora, ovviamente, non si conoscono i nomi degli artisti, ma Franke assicura che si tratterà di una commistione tra Cina based e un gruppo di “outsider” che lavorano in altre parti del mondo, «che condividono la convinzione che la verità possa essere valutata solo dall’esperienza sociale».
Curatore nel 2012 della Biennale di Taipei, in questo caso dovrà districarsi anche con la Power Station of Art (PSA), rettangolo di 128 metri di lunghezza, largo 70 e alto 50, con una superficie di oltre 40mila metri quadri e dove i 165 metri della ciminiera in cemento armato forse dovranno fare i conti con il tema proposto da Franke o, meglio, saranno gli artisti a dover fare i conti con lo speciale contesto. Aggiornamenti in corso.