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Ha poco più di 40 anni, è nata a Seoul e si è trasferita in Francia piccolissima. È Fleur Pellerin, la nuova Ministro della Cultura di Francia, nominata in seguito alle dimissioni di Filippetti nel reimpasto del governo Hollande.
Un profilo però che alla Cultura non sembra essere troppo presente: Pellerin è stata infatti delegato per le piccole e medie imprese, l’innovazione e l’economia digitale al Ministero delle Finanze. Ha lavorato alle campagne socialiste alle elezioni presidenziali nel 2002 e nel 2007 prima di diventare consulente digitale di Hollande, dopo la sua vittoria nel 2012 ed è anche stata Segretario di Stato incaricato del Commercio estero, della promozione turistica. Un ruolo, quest’ultimo, che forse potrà essere utile al nuovo incarico.
Non sarà, però, una passeggiata: Pellerin eredita immediatamente la finalizzazione del bilancio 2015 alla cultura, secondo il programma di austerità rinnovato di Hollande, di cui la Filippetti ha scritto nella sua lettera di dimissioni, citando i due anni consecutivi di spending review e condannandoli. Chissà, allora, che le esperienze economiche della neo Ministro non possano tornare utili. Senza affossare la cultura francese, ma questa sembra un’ipotesi più fantascientifica che altro, almeno per noi.