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Chi ha detto che restauri, ponteggi, cantieri sono solo d’inciampo e non possono essere utilizzati per variare la prospettiva di visione di monumenti, opere e architetture?
Lo dice chiaro e tondo l’Assessore alla Cultura di Roma Giovanna Marinelli, che stamane ha presentato i numeri di quella particolare iniziativa che ha permesso a quacosa come un milione e 600mila visitatori di scoprire la Fontana di Trevi passando sul ponte panoramico del ponteggio.
Sei mesi di lavoro, a cui continueranno quelli dei primi due piani, che serviranno anche da supporto ai ponteggi che saranno montati sulle facciate laterali per altri lavori che interesseranno il prospetto laterale di sinistra e la parte inferiore del gruppo scultoreo di Oceano, con il carro trainato dai due cavalli con i tritoni.
Un bel centro, insomma, messo a segno dal gruppo Fendi, che insieme a Trevi finanzierà anche il recupero di altre storiche fontane di Roma, come il Complesso delle Quattro Fontane. Marinelli ha parlato di «Un restauro dunque che si è trasformato in un’opportunità, un cantiere a cielo aperto diventato per molti uno spettacolo da vivere. 18 mila inoltre gli accessi al sito www.restaurofontanaditrevi.it che racconta i lavori e la storia della fontana». I lavori saranno completati entro l’autunno del 2015, ma c’è dell’altro per i turisti. Per esempio con l’app smatphone “Fontana di Trevi” consente a tutti i visitatori della fontana consente di scattare un selfie con l’apposito tasto “Scatta il Tuo Selfie” e gli utenti che invieranno al sito lo scatto riceveranno via mail un poster della Fontana di Trevi personalizzato con la propria foto. Specchietti per le allodole e robaccia per vacanzieri poco intelligenti? Sarà, ma se anche dagli “handicap” di un restauro si può tirare fuori una fila, forse bisognerà pensare a come “riscrivere” l’utilizzo di questi momenti che arrivano per tutti i monumenti.