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Tutti pazzi per Michael Jackson, da Faith Ringgold, a Andy Warhol, da Emma Amos e David Hammons, a Isa Genzken e Susan Smith-Pinelo, e via dicendo.
Una quarantina di artisti contemporanei celebrano la pop star a quasi dieci anni dalla sua scomparsa al Grand Palais con “On the Wall”, clin d’œil all’omonimo album del 1979, in una mostra che vuole marcare l’influenza di Michael Jackson nell’arte contemporanea.
La mostra parigina, curata da Vanessa Desclaux, si disloca lungo otto sezioni e mette all’onore la danza grazie alla presenza di tre coreografi francesi quali Raphaëlle Delaunay, Jérôme Bel e François Chaignaud che attraverso i loro filmati restituiscono creazioni ispirate alla musica o alla gestualità della pop star statunitense.
Tra le opere presenti il ritratto del cantante commissionato da lui stesso a Kehinde Wiley che lo ritrae su un destriero ispirandosi a quello di Filippo II d’Asburgo di Rubens. Lungo l’esposizione, ritmata dalle note melodie, imperdibile il ritratto di Keith Haring, ma anche la serie di David LaChapelle tra sacro e idolatria passando per l’iconografia cristiana. Manca all’appello Jeff Koons e la mitica scultura dorata Michael Jackson and Bubbles (1988), che vede la star in compagnia del suo scimpanzé, Bubbles appunto. L’opera, che abbiamo visto in occasione della retrospettiva parigina di Koons al Centre Pompidou nel 2015, è qui restituita dalle foto di Louise Lawler scattate nelle sale newyorchesi di Sotheby’s, ma anche in Green Grey Symmetrical Michael Jackson (2003) ovvero una versione satirica della scultura di Koons realizzata da Paul McCarthy.
Forte la presenza di artisti africani-americani, tra questi Todd Gray, il fotografo ufficiale di Michael negli anni ’80, che qui presenta un assemblaggio di foto, parte del suo archivio personale, creato appositamente per questa mostra. In generale le sue opere affrontano tematiche sociali che mettono a confronto patriarcato occidentale e minoranze.
Segue l’installazione video di Candice Beritz, e tanto altro ancora da scoprire fino al 14 febbraio. La mostra, in collaborazione con la Michael Jackson Estate, arriva a Parigi direttamente dalla National Portrait Gallery di Londra, per proseguire poi al Bundeskunsthalle di Bonn e infine presso l’Espoo Museum of Modern Art in Finlandia. (Livia De Leoni)