Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- Servizi
- Sezioni
- container colonna1
Durante la conferenza sul clima di Parigi, che vede la riunione di 150 leader mondiali per la riduzione di emissioni di gas serra, l’arte non è restata a guardare. Dopo la performance del gruppo Liberate Tate alla galleria londinese, a puntare i riflettori sull’inquinamento atmosferico è un artista di Shenzen, città della Cina meridionale.
Il ministero per la protezione ambientale cinese ha dichiarato che i parametri dell’aria hanno superato di 22 volte i limiti fissati dall’organizzazione mondiale della sanità. Mentre molti residenti di Pechino, che è una delle aree più colpite, hanno deciso di non uscire di casa per difendersi dal forte inquinamento che sta avvolgendo la città, Nut Brother ha deciso di sfidare lo smog per mettere in atto la sua performance. Per 100 giorni di seguito l’artista ha aspirato l’aria tossica della capitale cinese, con una vera e propria aspirapolvere. Lo scopo, raggiunto lo scorso 30 novembre, era quello di realizzare un mattone con le polveri raccolte, un simbolo per spingere le persone a preoccuparsi maggiormente della protezione ambientale e a comprendere meglio lo stretto rapporto che lega uomini e natura. (Giulia Testa)
Fonte: Quartz





_523x300.jpg)







Eccone qui un’altro, ma qualcuno sa quanti sono gli artisti che nei giorni del forum di parigi hanno fatto eventi…
così monitoriamo anche l’inquinamento artistico…
per non parlare del consumo mediatico
d.o))))