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Recentemente Banksy è tornato a far parlare di sé per il murale di Steve Jobs nei panni di un migrante, un’opera per ricordare ai detrattori dell’immigrazione che il creatore della Apple era figlio di un siriano originario di Homs, giunto negli Stati Uniti per cercare una vita migliore. L’intervento è stato realizzato a Calais, in Francia, su un muro di cemento nella cosiddetta giungla, una distesa di tende dove sono accampati migliaia di migranti in attesa di raggiungere il Regno Unito. Banksy non è nuovo da queste parti, qualche mese fa aveva infatti donato i materiali che erano stati usati per il suo parco a tema “Dismaland” al fatiscente accampamento.
Alcuni ospiti del campo di Calais hanno pensato di tirar su qualche soldo con il nuovo murale: l’opera è stata coperta da un drappo rosso e viene mostrata a turisti e curiosi solo dietro compenso di 5 euro. Non si sa se lo street artist britannico sia favorevole o meno all’iniziativa. Intanto, volente o nolente, continua a contribuire alla sopravvivenza degli abitanti della giungla. (Giulia Testa)
Fonte: The Independent





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