21 luglio 2016

Gagosian e il fisco. Il grande gallerista verserà oltre quattro milioni e mezzo di dollari allo stato di New York

 

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Le regole sono uguali per tutte, e anche se uno è il dealer più potente del mondo, con sedici gallerie – di cui l’ultima aperta a San Francisco – e porta il nome di Larry Gagosian, beh…le regole sono uguali per tutti. Più o meno è questo il messaggio del procuratore generale dello stato di New York, Eric Schneiderman.
Secondo la procura, infatti, Gagosian è riuscito a evitare l’imposta sulle vendite di stato su centinaia di operazioni effettuate tra il 2005 e il 2015, per un totale tra imposte, interesi e penali, di 4 milioni e 270mila dollari. 
Le tasse in questione pare siano legate a quasi 40 milioni di opere vendute e spedite ai clienti di New York dalla galleria Pre-War Art Inc, californiana, ma sotto l’egemonia di Gagosian: secondo gli investigatori dello stato, insomma, ci sarebbe un “sostanziale nesso” tra Gagosian, la società, e il conto in banca newyorchese. 
Ma come si sarebbe scoperta la truffa? Secondo Schneiderman tutto è racchiuso nella chiave dei “trasportatori”: non mezzi comuni, come UPS o DHL, ma quelli che vengono definiti “Vettori privati” che trasferiscono legalmente la merce all’acquirente prima che l’arte abbia lasciato New York, il che significa che le operazioni devono essere soggette ad imposta sulle vendite di stato. Questione di cavilli forse, sul diritto fiscale di stato, che però mettono in luce una volontà: “Anche se non possiamo commentare queste richieste, accettiamo e rispettiamo appieno questi termini per chiudere questa vicenda”, ha spiegato un portavoce della galleria in una dichiarazione. D’altronde che saranno 4 milioni in un impero?

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