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New York, le sue cabine telefoniche ed un progetto in rosa per cambiare il mondo, piccoli passi per un grande futuro che sembra poter terminare anche con una “A”.
“Resistence is female” è il nome del progetto collettivo messo a punto da molte donne artiste, attive ed orgogliose di far sentire la propria voce tra le grandi strade di New York. Lo slogan, aggressivo e potente, sembra essere una diversa interpretazione dell’ormai popolare “future is female” del Marzo internazionale della Donna e leitmotiv delle proteste femministe conseguenti all’inaugurazione di Trump, ma originariamente coniato da un gruppo lesbico separatista ed infine reso ancora più di tendenza dalle passerelle di Dior alla NYFW.
Il progetto vede come protagoniste le cabine telefoniche della città, ormai puro artefatto culturale con l’avvento degli smartphone, ma arricchite di opere di creatività e forza, pezzi unici, dai colori vibranti, affissi senza un permesso ufficiale. Ad oggi la serie ha coinvolto artiste come Abe Lincoln Jr, Kimberly Osborne, Sara Erenthal, Maha Alaseker, Astrida Valigorsky, Jen Genotype e Gigi Chen ma è ancora un progetto del tutto in work in progress con numerose altre opere ancora da veder arrivare. (Gaia Tirone)
Fonte: Artnet





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