04 settembre 2022

Végétal. L’École de la beauté – Accademie des Beaux-Arts

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Una mostra parigina per raccontare la bellezza della natura nei gioielli e nell’arte: "Végétal. L’École de la beauté" all'Accademia di Belle Arti

Végétal. L’École de la beauté

L’accademia di Belle Arti (Beaux-Arts) di Parigi ospita una mostra intitolata “Végétal. L’École de la beauté” con i gioielli raffinatissimi della maison Chaumet.
Gli aggettivi che molti usano relativi alla mostra al Beaux-Arts di Parigi sono «sublime, elegante, raffinata» e nascono dal confronto di gioielli dai motivi vegetali con dipinti che vanno dal Rinascimento agli impressionisti , con fossili. Pochi sanno che il curatore della mostra non è uno storico dell’arte, ma un botanico, Marc Jeanson. È proprio la sua conoscenza delle piante che lo ha spinto a presentare i fossili preistoirici i cui motivi vegetali non possono non aver ispirato il fondatore della maison Chaumet nel disegnare diademi, spille e orecchini. L’eleganza degli oggetti presentati si riflette in un allestimento dai colori scuri, tra il blu della sezione Oceano al color legno del secondo piano della mostra. La stessa cifra stilistica elegante si ritrova nella locandina della mostra dove le lettere verde fluoro si sovrappongono e si nascondono tra i rami di un albero grigio su fondo blu. Le finestre della facciata dell’accademia sono oscurate dalla stessa locandina e si stagliano sul bordo Senna.

Giuseppe Arcimboldo, La Primavera, 1573 © RMN-Grand Palais (Musée du Louvre) del musée du Louvre, dipartimento di pitture

La ricerca del dettaglio si ritrova anche nella scelta dei dipinti, tra cui Primavera e Estate di Giuseppe Arcimboldo (1573) dalle collezioni di pittura del musée du Louvre, le Ninfee di Claude Monet prestate dal musée Marmottan Monet sempre a Parigi. Il percorso della visita inizia con fotografie di artisti che hanno fatto del tema vegetale la loro fonte principale di ispirazione (Claude Monet, Henri Matisse), ma anche scienziati come il botanico Patrick Blanc, conosciuto per i suoi muri vegetali negli edifici di tutto il mondo. A sinistra della presentazione di queste foto una parete è riempita da un’opera d’arte contemporanea di Eva Jospin, che dà l’impressione di una foresta di alberi in realtà costituiti da strisce di cartone (Galleria, 2020-2021). Se i visitatori sono abituati a mostre dove reperti archeologici sono presentati fianco a fianco a dipinti, in questo caso il confronto sorprendente è con la presenza (unica nel suo genere) dei gioielli Chaumet, che vanta 240 anni di storia. La fondazione della maison risale ad Ange-Joseph Aubert, gioielliere di Maria Antonietta nel 1780. I gioielli più rappresentati nella mostra sono quelli di Joseph Chaumet, direttore della maison dal 1885 al 1925, diventato il signore incontestato della Belle Époque. Il suo talento e lavoro meticoloso alla ricerca di forme di ispirazione e di lavoro con pietre purissime è documentato dai numerosi disegni preparatori che, nella produzione dei gioielli, dovevano essere rispettati alla lettera. Il disegno del Diadema di Gertrude Payne Whitney del 1910, smaltato con diamanti e zaffiri, presente in mostra, fa apprezzare ancora di più le due spille/diademi alla fine del percorso al piano terra.
La Natura è sempre stata la principale fonte di ispirazione dell’arte : aver messo insieme e a confronto le più belle rappresentazioni di artisti così importanti in campi apparentemente così lontani ci fa capire che quando il bello che ci circonda passa da filtri artistici diversi questo genera una emozionante varietà nella bellezza.

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