27 giugno 2012

fino 3.VII.2012 Pietro Fortuna Catanzaro, MARCA

 
Rigore e provocazione intellettuale approdano al Meridione, con una mostra visivamente lineare e decisamente efficace. L'opera? Un sandwich di due lastre di vetro, tra le quali trovano ospitalità delle rose -

di

I tagli all’economia italiana quando sono applicati al settore della cultura producono delle vere e proprie ferite. Fa eccezione il MARCA di Catanzaro che, pur nella difficoltosa economia della Regione, prosegue la sua valida attività, e ospita le importanti mostre di Penny e di Fortuna. 
Pietro Fortuna porta al MARCA Il primo cielo, terzo capitolo di Glory. L’opera è presto descritta: si tratta di un sandwich di due lastre di vetro, tra le quali trovano ospitalità delle rose. L’insieme è sospeso dal suolo per mezzo dei più semplici supporti. A questa opera si aggiungono, in differenti settori del museo, altre realizzazioni. L’opera principale sembra l’antitesi di Glory II, realizzata al MACRO di Roma, che si poneva come una specie di enciclopedia dei temi dell’artista. L’installazione di Catanzaro mostra un nuovo filone, che non cesserà di suscitare dibattiti. Con la scelta delle rose, Fortuna presenta un’installazione che ha un’invincibile e irrecusabile componente simbolica. Col valore di rappresentazione vivente del labirinto e del paradiso, nella cultura medievale, fino ai rituali che oppongono la gentilezza della rosa alla forza della pistola, nelle culture popolari, la rosa è carica di un super-valore che è difficile dimenticare. Fortuna, con un atto di sfrontatezza unica, con la sua installazione cancella tutti i significati simbolici annessi. Tocchiamo così il “grado zero” dell’oggetto, di cui si rifiuta il valore culturale, per giungere al suo puro apparire: si vuole radicare l’oggetto così profondamente nell’essere, in modo da privarlo di qualsiasi sottinteso connesso alla sua simbolicità, o derivante dalla destinazione tradizionale del suo uso. 
Pietro Fortuna - Il primo cielo - 2012 - materiali vari - cm. 260x180x50
Per Fortuna la conoscenza dell’oggetto non è solo vincolata al realismo anni Trenta-Quaranta, di cui è stata scoperta la superficialità. Nelle sue mostre abbiamo per la prima volta un rapporto con la “coseità” dell’oggetto (qui il lessico della filosofia è inevitabile), visto finalmente senza le lenti dello stile o della cultura. In questo senso le sue produzioni appaiono addirittura selvagge, cercando di presentare senza mediazione alcuna l’oggetto.
Nella tradizione occidentale il Paradiso è il luogo in cui gli oggetti e il sapere sono mostrati nella loro vera luce, e conoscendo nella verità appare l’essere. Allo stesso modo Fortuna svolge una operatività in cui il rappresentabile coincide con l’essere, nella continua fondazione di un linguaggio unico.   
Siamo di fronte ad un nuovo tipo di bellezza eteroclita, in cui la tradizione verbale della filosofia incontra la ricerca artistica. Bisogna ammettere con grande efficacia.      
paolo aita
mostra visitata il 7 giugno 2012 

dal 7 giugno al 3 luglio 2012 
Pietro Fortuna –  Glory III-Il primo cielo
a cura di Alberto Fiz
MARCA
Via Alessandro Turco 63 (88100) Catanzaro
Orario estivo: 9.30 / 13.00 – 16.30 / 20.30, chiuso lunedì
Info: tel. 00390961746797 –  info@museomarca.com  
Biglietto d’ingresso: Intero: 3 euro. Ridotto: 2 euro

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui