13 marzo 2013

Fino al 20.IV.2013 Fuori posto San Giovanni Val d’Arno, Casa Masaccio

 
Una collettiva elegante a Casa Masaccio, con Pavlenko, Gjeloshi, Consani, Bertolo, Becheri, Rungjang, Jianpinidnan, Mori, Kin-wah e Rengjaras: fuori posto e anche fuori luogo? -

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Posto e luogo sono sinonimi? Il barattolo dello zucchero può essere fuori posto e quindi non lo si trova, ma non può essere fuori luogo, a meno di non volerci condire un’aringa, attitudine, questa, del tutto fuori luogo e non fuori posto. Gli oggetti, come le persone (normali) possono trovarsi difficilmente chiamati ad interpretare entrambe le situazioni contemporaneamente. Direi che solo gli artisti possiedono la rara capacità di essere al tempo stesso sia fuori posto, sia fuori luogo. Sempre gli artisti si mantengono fuori posto in quanto rimangono sempre o avanti o indietro a questo, dando all’espressione un connotazione legata al tempo, essere fuori posto in un determinato momento. Mi ricordo di aver letto su un giornale di moda come Marisa Berenson fosse sempre nel posto giusto, con la persona giusta, col vestito giusto, al momento giusto e questo primato raramente può essere raggiunto da chi si pone caratterialmente, socialmente e culturalmente fuori dalle regole e dalle consuetudini come solitamente fanno gli artisti. 
Essere fuori luogo ha un significato che non è in relazione geografica con lo spazio, ma piuttosto con una situazione comportamentale che si realizza in funzione delle convenzioni, regole e consuetudini che comunemente si decide di applicare. In un matrimonio in tight, chi vi partecipa con un abito grigio scuro, sarà fuori luogo, ma ad una simile cerimonia dove tutti gli uomini sono vestiti con abiti grigi, chi si presenta in tight, sarà lui ad essere fuori luogo. Tutto ciò cosa a che vedere con la nostra mostra? Nulla temo, se non che questa contrariamente alla grande maggioranza delle mostre è elegante. Qualità questa non richiesta a chi partecipa o cura una mostra. Vediamo come e perché.
Elegante lo è nella essenza, nella misura, nelle proporzioni e nella qualità. Gli attributi generali e la ricerca dei dettagli che fanno dell’eleganza una messa in scena vistosa, di volutamente o peggio inconsapevolmente ricercato, qualcosa che costringa ad attirare l’attenzione, che lasci intendere un lusso indiscreto, tutto ciò è bandito, senza clamori, da Fuori posto. La mostra articolata sui tre piani del Museo di Casa Masaccio comprende anche l’uscita da questo e l’attraversamento di uno stretto e cupo vicolo e l’accesso ad un giardino di delizie. Prevede dunque un percorso sia fisico sia morale, sia laico ed estetico, che mistico ed introspettivo. Si presenta come passaggi da stati differenti dove la qualità della luce, dall’accecante bagliore del bianco all’infinita varietà degli azzurri che mai volgono alle scure tonalità del crepuscolo, ci guida in un viaggio che assume le sembianze di un’avventura mistica, dalla partenza simile ad una nascita col dispiegarsi di un percorso lineare, dalle apparizioni di orizzonti marini simili ai  miraggi dei naufraghi, che ci trasportano incessantemente attraverso una adolescenza  percorsa da suoni fatti di melodiosi linguaggi perduti, ma suadenti come canti di sirene. Veloci passaggi di rassicurante luminosità e di tormentoso chiaro scuro. Oggetti come obelischi incomprensibili che richiedono  maturità di pensiero e ancora passaggi di ritmica mescolanza di aria, di luce, di parole e di musica che attraverso lo spazio attraversano anche altre ere della nostra vita. Mentre saliamo, modulando ed adattando il respiro alle esperienze che via via stiamo compiendo, ci accorgiamo di essere stanchi e nel buio dell’ultimo piano, accompagnati dalla paurosa risonanza di un pianoforte ritmicamente percosso, ci addormentiamo perseguitati da orrendi incubi che presto svaniranno nel compiere a ritroso la visita di una mostra che è stata esperienza di misura e proporzione, che senza sprechi o mancanze ci ha fatto visitare territori partecipi insieme di luoghi fisici e di luoghi interiori, sempre con un’eleganza che non ammette eccessi.
Claudio Cosma
mostra visitata il 3 marzo 2013
dal 2 marzo al 20 aprile 2013

Fuori Posto

a cura di Pier Luigi Tazzi

Museo Casa Masaccio

Corso Italia 83 –  (52027) San Giovanni Valdarno (Arezzo)

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