13 aprile 2006

fino al 23.IV.2006 Opere di Tarshito with… Bari, Sala Murat

 
La carezza parte dall’esterno, da una frase di Thich Nhat Nahn. “Dicendo grazie generiamo un sentimento di gratitudine molto salutare, come una carezza”. È scritto sulle vetrate della Sala Murat…

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All’interno della sala il profumo di incenso al gelsomino e la musica indiana di sottofondo sono complici nel rendere l’atmosfera speciale. Intanto perché è la celebrazione della collaborazione tra Tarshito (in sanscrito vuol dire sete di dio è il nome che ha dato nel ’79 Bhagwan Shree Rajneesh -ovvero Osho- al suo allievo spirituale Nicola Strippoli) e una serie di artisti e artigiani di ogni parte del mondo. La geografia umana non ha confini per lui. Artista, designer, arredatore, architetto, nonché docente di design all’Accademia di Belle Arti di Roma (è nato a Corato, Bari nel 1952), Tarshito firma da sempre le sue opere con il termine inglese with, proprio a sottolineare la condivisione dell’opera con coloro che danno forma alle sue idee.
All’opening della mostra erano presenti, insieme a Tarshito, gli artisti locali Francesco Ventura, Antonio D’Introno, Benedetto e Benedetta Martinelli, Andrea Natuzzi, ognuno dei quali ha esplorato, con l’interazione del pubblico, il proprio specifico campo artistico: chi facendo imprimere le orme delle mani nei panetti di argilla; chi scolpendo, chi disegnando oppure ricoprendo una scultura con una lamina d’oro. Tutti lavori che verranno ultimati e “riformulati”, in stretta condivisione con il pubblico, in occasione della festa di chiusura della mostra, il 23 aprile.
Nel grande spazio espositivo -in cui Sol Lewitt ha lasciato la sua traccia nel grande e coloratissimo wall-drawing del 2003- sono illustrate alcune tappe importanti del lavoro di Tarshito, a partire dai due tavoli di rovere per banchetti rituali in cui sono inseriti fiori e candele o vasi; alle Pietre di luce, pannelli di gesso ricoperti in foglia d’oro con inserti di agate; poi ci sono le tartarughe e altre sculture in terracotta; i vari Guerrieri d’amore, alcuni disegnati e dipinti, altri eseguiti in forma di arazzo con tecniche differenti, a seconda dell’esatto luogo di provenienza e della diversa mano degli artisti.
Allestimento della mostra di Tarshito, Sala Murat – Bari (foto di Cosmo Laera)
Insomma, come ha scritto di lui Pierre Restany, “L’incontro tra la filosofia progettuale del design occidentale e i miti ispiratori dell’artigianato indiano ha prodotto risultati sorprendenti di grande varietà stilistica e materica, testimoni dell’unione libera tra la simbologia rituale e la pratica funzionale del quotidiano.
L’installazione Sundervan (significa foresta meravigliosa), che è stata esposta di recente anche a Mumbay, è senza dubbio il luogo più suggestivo. È una sorta di giardino in cui gli spettatori possono entrare, addentrandosi nei sentieri di parole (frasi di Osho, Don Tonino Bello, Aivanhov, Thich Nhat Nahn) e immagini (le miniature firmate Tarshito with Raju e Mukesh Swami), lasciandosi guidare dal suono accogliente delle campanelle appese ai quadri.
Apparentemente è molto forte l’impronta stilistica -diciamo pure folk- dell’area di provenienza delle mani che collaborano a rendere l’idea di Tarshito un’opera. Ma ben vedere c’è sempre un elemento iconografico, connotato da una potente valenza simbolica, che si distingue dal contesto: è lì che emerge ad alta voce la paternità dell’artista. Le mani di uomini e donne che si trasformano in fiori, ad esempio, i piedi in radici, i capelli in antenne protese verso l’alto, ponte tra materia e spirito, tra cielo e terra…
La tappa più recente di questo lungo percorso artistico è rappresentata dai dipinti gestuali su carta fatta a mano, a cui sono abbinate frasi di maestri spirituali. Il vaso è l’elemento costante. “Sono vasi vuoti che si riempiono per ricevere la bellezza, la luce”, spiega l’artista. “Tu, io, la gente siamo dei vasi puliti, vuoti, arresi e silenziosi, aperti a ricevere il divino che è in ognuno di noi.”

manuela de leonardis
mostra visitata l’8 aprile 2006


Carezze with pennelli, gesti, occhi, respiro, parole. Opere di Tarshito with…
a cura di Maria Paola Porcelli – Bari, Sala Murat, Piazza del Ferrarese
aperto martedì-domenica ore 11.30-13.30, 18.30-22.30 (chiuso lunedì; domenica e lunedì di Pasqua) – ingresso libero – per informazioni tel. 0805232307
www.tarshito.com e-mail tarshito@tin.it – catalogo in mostra


[exibart]

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