27 aprile 2011

fino al 3.VII.2011 Passato-Presente. Dialoghi d’Abruzzo Castello Colonna, CIAC, Genazzano

 
Due castelli sfidano la catastrofe, gemellati per anni in una complice missione: salvare il patrimonio artistico locale. In coppia, il figurativo antico e le percezioni del contemporaneo parlano la stessa lingua in una location da far venire le vertigini. Saluti dall’Aquila e da Genazzano…

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La realtà supera l’immaginazione, ma la violenza del terremoto non fermerà né la ricostruzione materiale, né frantumerà la memoria culturale. E’ questo il messaggio che ci giunge dalla mostra Passato-Presente. Dialoghi d’Abruzzo che si sta svolgendo presso le stanze del Castello Colonna. L’intento è farlo arrivare lontano, grazie anche alle cartoline di Giuseppe Stampone (Cluses, Francia 1972), posizionate non nel bookshop, bensì all’inizio del percorso espositivo, già affrancate e pronte su un girevole per essere raccolte dallo spettatore e spedite ovunque si desideri. Le cartoline create dall’artista presentano i reticoli delle puntellature degli edifici del centro aquilano sostituendo i bei tramonti di quelle tipiche da “saluti e baci”. La tutela è il processo di cui si serve l’arte per opporsi alla frantumazione e allo smembramento dei manufatti, i quali costituiscono la peculiare sostanza di un’identità culturale. Prendere coscienza del presente è il miglior modo per capire da dove si può ripartire: un rapporto dialogico ininterrotto con ciò che era prima. 

neola bruna esposito

Una mostra per mettere in relazione le opere del patrimonio artistico della tradizione abruzzese con quelle dell’arte contemporanea. Si parte dai gioielli ai ricami, fino ad arrivare ai biscotti locali, le ferratelle, che trovano ispirazione nei rosoni delle basiliche. L’odore di questi biscotti tipici, le Neole, si espande nella Cappella del Principe dove sono adagiati insieme al fornello, alle formelle in ferro, al grembiule e alla stampa su carta rosaspina, realizzate da 6 artisti che hanno fondato un’associazione al fine di raccogliere i fondi per il restauro delle “Nicchie del primo bacio” di San Bernardino a L’Aquila. La semplicità della narrazione e la povertà di San Bernardino si ritrovano nel legno di Mario Ceroli (Castel Frentano, 1938) sotto forma di fedeli invocanti attorno alla Basilica. Alla propaganda politica dell’impero romano, testimoniata dal calendario amiternino si accosta la citazione latina della cabina elettorale di Maria Dompé (Fermo, 1959), che invoca alla libertà. Christelle Familiari (Niort, 1972) si dedica all’arte del ricamo adagiando sul pavimento i suoi intrecci di filo elettrico. Il fascino della preistoria conquista anche Pino Pascali (Polignano a Mare, 1939 – Roma, 1968) la cui “finta scultura” si rispecchia sul soffitto, come fece tanto tempo fa il celebre reperto archeologico del Mammuth di un lago aquilano. Laura Calmieri (Bolzano, 1969) semina le sue ceramiche come grumi di pittura che ricordano i toni cromatici delle maioliche del Paliotto su San Francesco Saverio. L’acciaio speculare di Icaro di Attilio Pierelli (San Quirico, 1924) sembra volteggiare di fronte alla scintillante presenza del crocefisso di Nicola di Guardagrele. Tela e legno ritrovano con Afro Basaldella (Udine, 1912 – Zurigo, 1976) e Nunzio Quarto (Barletta, 1941) vestiti di rosso e nero assumono una dignità sacra e civile se accostati alla deturpata Santa Coronata e al taffettà di Giovanni di Paolo Cardone.

mani sporche, coscienze pulite mario ceroli

 Il rosso torna nella coppa del mosaico di Luca Maria Patella (Roma, 1934) disegnata dai profili bianchi di Celestino V, figura ispiratrice anche del video “moraleggiante” di Fabio Mauri (Roma, 1926), che riecheggia in tutte le stanze del secondo piano del Castello Colonna. La luce bianca del foglio di Radu Dragomirescu (Romania, 1944) riflette la purezza spirituale del San Francesco di Giovanni di Bartolomeo. Il tombolo del velo da sposa fa correre lo sguardo direttamente sul pattern di cenere di Maria Elisabetta Novello (Vicenza, 1974), incastonata nel plexiglass. L’intesa tra la Madonna e il Bambino romanici, simboli ieratici di nascita e vita, sono complementari alla misteriosa scultura di Enzo Cucchi (Morro d’Alba, 1949) che ricorda un ragno dalle zampe a forma di teschioe. Entrambi sono emblemi della condizione umana che pur in balìa degli eventi più nefasti, come in un ciclo, trova la forza di rialzarsi, soprattutto se supportata dalla collaborazione e da un senso di appartenenza; componenti che sono alla base del lavoro di recupero del patrimonio abruzzese tratto in salvo grazie alla cooperazione di sovrintendenze e vigili del fuoco, registrate su un video esposto in mostra. 

gemma pranzitelli

mostra visitata il 10 aprile

dal 9 aprile al 3 luglio 2011

Passato-Presente: Dialoghi d’Abruzzo

a cura di Anna Imponente

Organizzazione Minus S.p.a  realizzata in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici dell’Abruzzo e conta su un comitato scientifico formato, oltre che da Anna Imponente, da Lucia Arbace, Mariella Nuzzo, Claudio Libero Pisano, Enrico Sconci e Rossana Torlontano.

Castello Colonna– CIAC (centro Internazionale per l’arte contemporanea) 

Piazza San Nicola 4 (00030) Genazzano (RM)

orario: Dal giovedì alla domenica dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19

(possono variare, verificare sempre via telefono)

ingresso: Intero € 7,00 Ridotto € 5,00 (under 18 e over 65) Gratuito per minori di anni 12, guide turistiche con patentino, insegnanti con scolaresche, disabili e loro accompagnatori, residenti di Genazzano

catalogo: editore Palombi

email: press@castello-colonna.it

       www.castello-colonna.it

      www.munus.com 

+39 069579010 , +39 0687450492 (fax), +39 069579696

[exibart]

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