15 aprile 2011

fino al 30.IV.2011 Francesco Balsamo. La Pace Sorda Roma, Galleria Emmeotto Next

 
Una campana che tace può evocare molto più del suo suono; un soldato può esprimere meglio di qualsiasi altro soggetto il concetto di pace: attraverso l'ossimoro Francesco Balsamo esprime la natura ambigua dell'immagine...

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Con l’apertura del nuovo spazio “Next” al civico 51 di via Margutta la Galleria Emmeotto di Roma ha ampliato il proprio raggio d’azione verso gli artisti più giovani in fase emergente.

Dopo Nicola Vinci, e nell’attesa che anche questo nuovo spazio diventi sempre aperto a tutto il pubblico e non solamente a pochi fortunati giornalisti o addetti ai lavori, è ora la volta del siciliano Francesco Balsamo (Catania, 1969), poeta ed artista figurativo che fa del legame tra la parola e l’immagine la chiave di lettura della sua arte. Questo tipo di ricerca non è sicuramente un terreno inesplorato: basti pensare alla produzione nord europea che va da Felicien Rops a Magritte che la interpretano in chiave onirica; oppure alle provocatorie “Parole in Libertà” dei Futuristi. La piccola mostra espone una assaggio della produzione degli ultimi tre anni dell’artista che, attraverso le opere realizzate con tecnica mista su carta o su tavola, indaga intorno l’ambiguità del linguaggio, sia verbale che visivo. Balsamo si può collocare come proseguimento di quel filone che prendendo spunto da alcuni aspetti del Simbolismo e del Surrealismo, esplora l’intimità dell’animo umano soffermandosi su quegli stati mentali in cui si viene a trovare l’uomo oltre la propria volontà. Ed è uno stadio questo in cui la persona perde la propria identità, è priva del proprio ambiente e diventa anonima e silenziosa. La figura umana si fa piccola e indefinita e dà vita ad un mondo in cui padroneggia il “non turbamento”, vale a dire quella situazione di piatta stabilità in cui il tempo sembra non scorrere mai, imperturbabile rispetto a qualsiasi fattore esterno: una Pace Sorda, appunto, indifferente a qualsiasi inclinazione che il tempo possa apportare.

Già nel titolo della mostra emerge la volontà dell’artista di creare contrasti che diventano più evidenti nelle parole che vengono legate a ciascun’opera. Tale contrasto è ad esempio manifesto in Soldiers (2011), in cui paradossalmente una folla di soldati evocano una situazione di attesa e silenzio evidenziato dalla presenza delle piccole campane che non suoneranno mai; sono bloccate nell’attimo in cui la loro funzione è appena terminata, o forse sta per iniziare. Gli Insonni (2010) invece, sono imprigionati in un ordine eterno, e le immobili campane anche qui decretano l’eterna condanna. La Pace Sorda di Balsamo è popolata da lunatici, insonni, orfani e soldati; sagome indefinite condannate ad uno stato di veglia eterna, che diventano ombre nella serie conclusiva della mostra Orfani di una Lettera.


Atmosfere tutt’altro che tranquillizanti, dunque, in cui la calma è solo apparente.

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Francesco Balsamo. La Pace Sorda

A cura di Alberto Dambruoso

Roma – Galleria Emmeotto Next

via Margutta n. 51a

Ingresso solo per appuntamento

Info: info@emmeotto.net – 063216540

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