06 ottobre 2011

fino al 30.XI.2011 Paolo Grassino Roma, Delloro Arte Contemporanea

 
Disillusa speranza verso il mondo precario del lavoro e un altare alla cultura rave degli anni Novanta: sintetica e immediata l'esposizione di Paolo Grassino a Roma...

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Mi avvicino verso l’ingresso della galleria, e già dalla Piazza Dell’Oro sento uno strano suono, sembra il rombo di un motore… Paolo Grassino (Torino, 1967), le cui sculture-installazioni plasmano lo spazio  avanzando insidiose alla ricerca di un incontro con l’uomo, questa volta ha modellato anche l’onda sonora. Alla Galleria Delloro di Roma, dopo la recente esposizione nella sua sede berlinese (dal 16 Aprile al 30 Maggio), la nuova personale dell’artista torinese, con due installazioni dall’effetto totale.
L’onda vibra, il suono cattura e attira l’attenzione trascinando fin al livello inferiore, in una sorta di  “cripta” (s)consacrata all’arte contemporanea, dove l’installazione Respiro blocca l’osservatore di fronte ad un muro di casse da rave; una specie di mistica consacrazione alla cultura techno underground a metà strada tra un altare e un totem indigeno, dal quale il suono costante e ripetitivo di un respiro ad alto volume fa vibrare il corpo fino all’ultimo muscolo.
 

La cultura metropolitana è alla base della poetica di Grassino, e da lì proviene il suo linguaggio artistico. È una cultura che da vita ad un proprio stile, una peculiare creatività che fa leva sugli sforzi di sopravvivenza da una situazione sociale precaria. Qui nascono opere come T che, con il triplice richiamo alla forma della sezione delle putrelle che attraversano la galleria, alla città di Torino e alla Thyssenkrupp, si appellano alla speranza per un futuro migliore. In una notte di dicembre del 2007, presso la sede torinese dell’azienda siderurgica tedesca, muoiono sette persone a causa di un incendio provocato da una fuoriuscita di olio bollente. L’artista rielabora la tragedia inzialmente con un’installazione in cui le putrelle che trapassano il cranio delle sagome umane sono puntate a terra; qui l’uomo è sollevato dal suolo, sospeso e sorretto dalle stesse putrelle. Una positività disincantata, quella di Grassino, che cerca di risollevare la parte del genere umano che nel lavoro umile trova dignità e in qualche modo, ad un certo punto, sarà premiata: “un gesto di speranza? Perchè no? Possiamo crederci…”.
 

Un senso di religiosità attraversa tutta l’esposizione, dal movimento ascenzionale delle anonime sagome umane, all’altare alla cultura Rave, ma senza dimenticare il dato storico nel quale l’opera ha le sue radici: la storicità di un fatto che scuote la coscienza sociale; l’epoca storica – gli anni Novanta – in cui l’artista ha formato la propria coscienza personale, legandosi ad un filone culturale che ha delineato un preciso linguaggio estetico.
Nulla di più da dire. D’altronde la recente acquisizione di Madre da parte del Macro di Roma e la partecipazione alla Biennale di Mosca, confermano maggiormente che siamo di fronte ad una delle figure più interessanti della sciena artistica italiana attuale.

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claudia pettinari
mostra visitata il 23 settembre 2011

dal 24 settembre al 30 novembre 2011
Paolo Grassino “T”
Roma – Delloro Arte Contemporanea
via del Consolato 10
orari: da martedì a sabato 13.30 – 19.30
Info:
info@galleriadelloro.it – 06 64760339

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