27 ottobre 2015

Fino al 31.X.2015 MoRE Spaces. Percorsi nell’archivio del non realizzato Palazzo Pigorini, Parma

 

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Nel centro storico della città di Parma, a Palazzo Pigorini, in occasione del fuori salone della cultura che affianca la prestigiosa esposizione parmense di modernariato, antichità e collezionismo Mercanteinfiera, è allestita una mostra inedita che si propone di analizzare e di far conoscere oltre trenta progetti mai realizzati da parte di artisti che nel tempo si sono affermati nel panorama culturale nazionale e internazionale come, ad esempio, Jeremy Deller e Erwin Wurm. 
“MoRE Spaces. Percorsi nell’archivio del non realizzato” è il titolo scelto dai quattro curatori Elisabetta Modena, Marco Scotti, Valentina Rossi e Anna Zinelli che – attraverso le opere in esposizione – hanno voluto interrogarsi sul significato e sulle potenzialità dell’esporre progetti mai portati a termine. 
Ideato da Elisabetta Modena e da Marco Scotti, MoRE (Museum of refused and unrealised art projects) è un museo digitale che conserva on-line progetti non realizzati di artisti del XX e XXI secolo. L’esposizione a Palazzo Pigorini è l’occasione per “toccare con mano” idee ed opere d’arte mai concretizzate per i motivi più disparati. 
È Ilaria Dazzi, Brand manager di Mercanteinfiera, a spiegare che oltre a dare continuità all’esperienza Mercanteinfiera OFF, «si è cercato  di valorizzare la progettualità dei ricercatori di MoRE, dando al non realizzato, al non finito, un luogo fisico dove possono trovare spazio progetti e opere ad oggi confinate al mondo virtuale del museo».
Il percorso dell’esposizione si snoda tra le sale del palazzo settecentesco incuriosendo il visitatore che, aiutato da una specie di mappa con codici a colori che divide i progetti a seconda del motivo per cui non sono stati realizzati o sono stati rifiutati, si trova di fronte a spazi monografici dedicati a singoli artisti e a sale tematiche, in cui alcuni dei progetti del museo digitale www.moremuseum.org trovano una nuova dimensione progettuale ed espositiva. 
More Spaces, percorsi nell'archivio del non realizzato, vista della mostra
L’esposizione parte da una interessante riflessione sul concetto del potenziale intrinseco del non realizzato e sulla dimensione progettuale che parte da una selezione di lavori al confine tra realizzabile e non realizzabile. Una sala è, infatti, dedicata alle pubblicazioni d’artista che stupiscono perché vere e proprie opere d’arte auto(prodotte) che gli artisti utilizzano come strumento per raccontare il progetto oppure lavori dedicati all’utopia. Il percorso continua con spazi monografici dedicati a singoli artisti: Valerio Berruti, Davide Bertocchi, David Casini, Crash (Scott King&Matthew Worley), Matthew Darbyshire, Flavio Favelli, Regina Jose Galindo, Goldschmied e Chiari, Franco Guerzoni & Luigi Ghirri, Ugo La Pietra, Claudia Losi, Eva Marisaldi, Jonathan Monk, Liliana Moro, Giovanni Ozzola, Cesare Pietrolusti, Luigi Presicce, Paolo Scheggi, Lorenzo Scotto di Luzio, Sissi, Luca Trevisani, Massimo Uberti, Luca Vitone, Erwin Wurm & Coop Himmelb(l)au. 
I progetti in mostra sono numerosi e tutti interessanti, ma basti citare Una tigre per Torino (2002) di Luca Vitone, che partecipava al Premio Artegiovane/Torino incontra, Una porta per Torino o Un solo orizzonte del 2003, pensato per la mostra “Happiness. A survival guide for art and life” al Mori Art Museum di Tokyo, per capire l’importanza di questa sperimentazione espositiva che non manca di esplorare ulteriori spazi d’indagine e dibattito sul sistema dell’arte contemporanea.
A chiudere idealmente questa riflessione l’opera di Flavio Favelli, Oriente Moderno che rappresenta un esito in mostra collegato al progetto originale La porta di Milano, pensato nel 2009 per un concorso internazionale indetto da SEA, la società che gestisce gli aeroporti di Milano.

Silvia Bonomini
mostra visitata il 3 ottobre

Dal 25 settembre al 31 ottobre 2015
MoRE Spaces. Percorsi nell’archivio del non realizzato
Palazzo Pigorini, Strada della Repubblica 29, Parma.
Info:www.moremuseum.org

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