05 luglio 2011

resoconto La fotografia dei fotografi – Incontro con Giorgia Fiorio intorno al linguaggio degli occhi Castello Ducale, Ceglie Messapica (BR)

 
Metti una sera al castello, un centro storico tra i più belli della Puglia e una carrellata di immagini suggestive..

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“Se l’anima è ombra, il corpo è ombra dell’ombra”: la frase, pronunciata qualche anno addietro da Vittorio Sermonti, racchiude l’essenza della poetica di Giorgia Fiorio (Torino, 1967), che ha inaugurato, nella splendida cornice del Castello Ducale (recentemente riportato a nuova vita grazie ad un sapiente lavoro di restauro) la serie di incontri culturali, dal titolo “Fare Arte”, che il comune di Ceglie Messapica ha programmato per questa stagione estiva.

La serata si è aperta con la proiezione di un video realizzato con immagini scattate dalla Fiorio durante i suoi innumerevoli viaggi in giro per il mondo: i suoi decennali progetti di ricerca l’hanno portata a concepire due lavori che si interfacciano e intersecano tra di loro. Uomini e The gift – Il dono, a metà strada tra il reportage e la poesia, raccontano i rituali di gratitudine degli uomini verso la divinità, e la vita delle comunità maschili nei più disparati angoli del pianeta. In comune tra le due indagini c’è appunto il corpo, fotografato in ogni angolazione possibile: che si tratti di pugili, o di militari, che si parli di riti sacri o rituali punitivi, il reale protagonista è lui, il medium tra la dimensione materiale e spirituale.

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In questa sorta di present continuous della comunicazione, nel quale siamo immersi quotidianamente, sempre più difficile è avere consapevolezza dello spazio e del tempo, come invece avveniva in passato. Tutti, potenzialmente, potremmo essere fotografi, grazie ai comuni mezzi di ripresa dei quali disponiamo anche solo grazie ad un qualsiasi telefono cellulare: la differenza tra chi scatta una foto solo per immortalare un attimo e chi invece sull’immagine ci lavora, è appunto la consapevolezza di spazio e tempo e dell’immagine mentale che si vuole ottenere, un lavoro di visualizzazione precedente al momento dello scatto. Poi “il soggetto ti sceglie” e interpreta il tuo particolare punto di vista sulla realtà. Questo il messaggio lanciato dalla Fiorio.

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E, a proposito di realtà, tra lavori commissionati e nuova ricerca stilistica, molto suggestive sono le immagini dei confini realizzate dalla stessa sul paesaggio italiano, e le foto appena esposte alla 54° Biennale di Venezia col titolo CUMFINIS – “Un’astrazione geografica”.

Questo il punto di partenza del nuovo “contenitore culturale” del Comune di Ceglie, che proseguirà nei prossimi giorni con presentazioni di libri, workshop, conferenze di vario genere e un intervento di Ludovico Pratesi sulla video arte, nonché il premio “Arte elevata al comune” dedicato quest’anno alla food art.



ilaria oliva



1 luglio 2011


La fotografia dei fotografi – Incontro con Giorgia Fiorio intorno al linguaggio degli occhi.


Castello Ducale, Ceglie Messapica (BR)


http://www.giorgiafiorio.org/ita/index.php


www.ceglie.org

[exibart]

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