14 agosto 2001

Rodolfo Valentino al VideoFestival di Locarno

 
Immagini e segni che si clonano in strumenti critici e creativi di espressioni visive non calcolate e sequenziali ma come linguaggi caotici e, per quanto è possibile, simili agli immaginari comuni…

di

La mostra dedicata a Rodolfo Valentino, con i 4 film in calendario, ha una valenza storica e museologica se i punti di vista di chi guarda vedono solo immagini in serie su video, raccolte di documenti fotografici e testuali, abiti d’epoca e un’autocelebrazione del mito-persona R.V. e del film muto. Le stesse struggenti musiche che ri-sonorizzano gli spazi-ambiente e gli apparecchi tv che video-scorrono possono essere utilizzate e interpretati secondo criteri fissi e datati. Forse proprio perché ogni cosa è deteriorabile ed evanescente – in divenire – si avverte, a volte come un’illusione ipnotica, la necessità di inquadrare, conservare e congelare. Resta il fatto che questi oggetti sono soggetti alle lame dei tempi e alle sparizioni delle morti. Per esempio le fotografie in VIDEOAMBIENTAZIONE RODOLFO VALENTINO XXII videoambiente QUADRO 1, I Genitori di R. Valentino e le foto che lo ritraggono nei periodi dalla fanciullezza all’età adulta – trascolorate dalle luci del passato, stampano immagini immobili; questi scatti sono sia panorami del tempo, perché restituiscono lo specchio di ciò che non si può vedere e toccare (voir et toucher), sia blocchi dei flussi delle esistenze e quindi ambienti a-temporali. In questo senso le impronte pellicolari fotografiche sono soglie ad ogni possibile relazione – eccetto quella di inerenza visiva di chi guarda – regarde – tra loro e noi. In modo simile anche ogni altro oggetto del videoambiente “documenti e costumi” può essere off e guardato come tale, cioè senza alcuna attivazione, ad occhi spenti. Se d’altra parte si VIDEOAMBIENTAZIONE RODOLFO VALENTINO XXIIconsidera ciò che Lucio Cabutti cerca di comunicare attraverso gli interventi video e l’insieme ambiente si colgono quelli che chiama il ruolo o meglio i ruoli tendenzialmente infiniti di Rodolfo Valentino come link e/o struttura ipertestuale. In questo senso utilizzando criticamente tecniche e mezzi (Web, CdRom, Dvd, DvdRom, Dvd Video, TV) è possibile ri-scrivere la morte dandone immagini nuove; non quindi come oggetto in proprietà al tempo ma come soggetto che continua visionando realtà che acquisiscono vite nuove attraverso sintesi elettroniche; operando con un linguaggio binario si potrebbe dire mise en abîne 0/1 della morte attraverso diluvi digitali, caos di pixel e bouleversement di specchi e luci.

Articoli correlati
Festival del Video di Locarno
Programma del Festival
Gli altri video selezionati
Link correlati
Lucio Cabuti on line
Rodolfo Valentino
Rodolfo Valentino

Tullio Pacifici


Programma proiezioni cinematografiche: Viaggi stellari: Rudolph Valentino superstar. I film si svolgono nel Giardino di Villa Bossi di Orta San Giulio (hortus conclusus) con il seguente calendario: Lunedì 6 agosto ore 21.00: Il figlio dello sceicco (1926, 16 mm, con didascalie originali in inglese) Lunedì 13 agosto ore 21.00: Sangue e arena (1922, 16 mm)Lunedì 03 settembre ore 21.00: Aquila nera (1925, 16 mm)Lunedì 13 settembre ore 21.00: I quattro cavalieri dell’Apocalisse (1921, 35 mm) Informazioni
Fino al 16/IX/2001: Videoambiente “Il ruolo fatale: Rodolfo Valentino fra Olimpo ed Erebo”. Mito, divismo e cinema nell’industria mediatica. Fra Europa ed America”Palazzotto Comunale di piazza Motta – Orta San Giulio. E’ visitabile tutti i giorni, escluso il lunedì, dalle 10 alle 13, dalle 17 alle 19.30 e dalle 21 alle 24.Il costo del biglietto d’entrata è di 5.000 lire.

Comitato Promotore:
Presidente Prof. Oliviero Tronconi
Direttore Arch. Matilde Pugnetti
Presidente Dipartimento Creatività Estetica e Ipermedia Prof. Lucio Cabutti
Presidente Dipartimento Studi Giuridici ed Economici Avv. Massimo Carrano
Presidente Dipartimento Storia delle Religione e Sacralità Dott. Fiorella Mattioli
Consiglio Amministrazione Prof. Fernanda Basso
Comitato Direttivo:
Matilde Pugnetti e Lucio Cabutti

Collezione: Leo Pantaleo
Videoambiente e video: Lucio Cabutti
Realizzazione video: Franco D’Amato
Design ambientale e grafica Matilde Pugnetti
Realizzazione grafica: Puntolinea snc Verbania
Impianti e tecnologie elettroniche : Claudio Leoni e Willi Ricciardi
della Cip & Ciop Srl.
Allestimento: Stefano Forasasco
Luci: Marco Pozzato
Collaborazione: Wall Master Crash

Un particolare ringraziamento agli enti che hanno aderito alla manifestazione:
La Commissione Europea Rappresentanza a Milano
L’Assessorato alla Cultura della Regione Piemonte
La Provincia di Novara
Il Comune di Orta San Giulio
Il Distretto Turistico dei Laghi d’Orta Maggiore di Mergozzo
La Provincia di Taranto
Il Teatro di Leo Pantaleo di Taranto


[exibart]

1 commento

  1. Seducente lettura di Rodolfo Valentino a Orta iniziata attraverso la condivisione di una chiave di caos costruita da Lavinia Garulli più che da Lorenzo Bianda (la creatività della critica come valore aggiunto), che pone quindi in secondo piano innanzitutto la ricerca di una continuità strutturale nell'”al di là” della interazione fra positivi e negativi (fotografici, videografici, pittografici, grafici, ecc.), e che distanzia anche come su un fondale infinito il senso “fatale” del divo. Quando una metatesi trasforma il “caos” in “caso”, infatti, la casualità può inoltre investirsi di sensi futuribili proiettati in una virtualità ancora ignota, ma destinata in seguito a risultare, con estrema probabilità, viva e reale. E grazie per le dritte contenute nel tuo significantissimo testo, Tullio! (Pregnanza teologica della “messa in abisso” compresa!)

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui