19 febbraio 2025

In Egitto è stata scoperta la tomba perduta del faraone Thutmose II

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Un team di archeologi anglo-egiziano ha portato alla luce la tomba di Thutmose II: è la prima camera funeraria regale a essere rinvenuta dopo quella di Tutankhamon, scoperta nel 1922

Courtesy Egyptian Ministry of Tourism and Antiquities

Il Ministero del turismo e delle antichità dell’Egitto ha annunciato la scoperta della tomba del faraone Thutmose II, risalente a circa 3500 anni fa: si tratta della prima camera funeraria a essere stata portata alla luce dopo quella di Tutankhamon, avvenuta nel 1922, a opera dell’archeologo britannico Howard Carter. La tomba è stata scoperta poco più di due chilometri dalla Valle dei Re, nell’area ovest di Luxor, da una delegazione congiunta britannico-egiziana. La mummia del re Thutmose II era stata scoperta nel XIX secolo in un sito archeologico nelle vicinanze noto come Deir el-Bahari, sulla sponda occidentale del Nilo.

Secondo gli studi, Thutmose II, faraone della XVIII dinastia, regnò dal 1493 al 1479 a.C. e morì all’età di circa 30 anni. Allo scopo di rafforzare i suoi diritti sul trono sposò Hatshepsut, sua sorellastra, che era figlia di Thutmose I e della Grande Sposa Reale Ahmose e che sarebbe diventata una delle più grandi regine della storia egizia.

Resti di edifici risalenti al suo regno sono stati rinvenuti a Elefantina, Karnak e in diverse località della Nubia. Tuttavia, il luogo della sepoltura originaria di Thutmose II era rimasto sconosciuto fino a ora. Come accadde per molti altri sovrani, anche lasua mummia fu occultata dai sacerdoti di Amon per sottrarla ai saccheggiatori. Nel 1881 gli egittologi Gaston Maspero e Emil Brugsch la scoprirono nel nascondiglio di Deir el-Bahari, dove era stata trasferita attorno al 975 a.C., durante il decimo anno di regno del faraone Siamon.

Maspero stesso procedette a sbendarla, nel luglio 1886, rilevando una notevole somiglianza con il padre, Thutmose I. Il corpo, però, risultava gravemente danneggiato dai predatori di tombe: il braccio sinistro era spezzato con l’avambraccio nettamente separato, il destro troncato all’altezza del gomito, mentre torace e addome presentavano segni di colpi d’ascia. Anche la gamba destra risultava amputata. Le analisi sulla mummia hanno indicato che Thutmose II morì giovane, tra i 25 e i 30 anni, probabilmente a causa di una malattia debilitante che aveva lasciato il corpo emaciato e ricoperto di chiazze e cicatrici, lasciando il trono al figlio Thutmose III, ancora bambino.

Il 3 aprile 2021, la mummia di Thutmose II è stata solennemente trasferita dal Museo Egizio al nuovo Museo Nazionale della Civiltà Egiziana.

Per Mohamed Ismail Khaled, segretario generale del Consiglio supremo delle antichità dell’Egitto, la scoperta della tomba di Thutmose è «Uno dei più importanti rinvenimenti archeologici degli ultimi anni». «I reperti lì scoperti sono un’importante aggiunta alla storia dell’area archeologica e al regno di Thutmose II, poiché è stato trovato per la prima volta il corredo funerario di questo faraone, per il quale non esiste alcun reperto nei musei di tutto il mondo», ha continuato Khaled, specificando che sui vasi di alabastro rinvenuti nella tomba è inciso il nome di Thutmose II con il titolo di «Re defunto». Tuttavia, come spiegato da Mohamed Abdel Badie, direttore del Settore Antichità Egiziane presso il Consiglio delle Antichità, la tomba è stata trovata in pessimo stato di conservazione a causa di un’inondazione.

Secondo quanto spiegato dal ministero, l’ingresso e il passaggio principale della struttura erano stati scoperti già nel 2022, senza però determinarne con certezza il proprietario, e da allora gli scavi sono proseguiti all’interno del sito. La tomba comprende un corridoio, il cui pavimento è ricoperto da uno strato di intonaco bianco, che conduce alla camera funeraria e alla tomba, dove il livello del pavimento è di circa 1,4 metri più alto rispetto alla camera stessa. Nella camera funeraria sono stato ritrovati frammenti ricoperti di iscrizioni blu e stelle gialle, nonché di decorazioni e paragrafi del libro Im-Duat, un importante testo funerario solitamente posizionato nelle tombe.

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