02 gennaio 2023

Recuperati più di 200 manufatti dal naufragio della spedizione perduta di Franklin

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Nell'arcipelago artico canadese, un team di archeologi sottomarini ha portato alla luce 275 manufatti dal relitto della HMS Erebus, una delle due navi della spedizione perduta di John Franklin

HMS Erebus site, April 2022. Credit: Aimie Néron, Parks Canada

Un team di archeologi guidato dall’ente governativo Parks Canada ha portato alla luce 275 reperti dai relitti di HMS Erebus e HMS Terror , le due navi della Spedizione perduta di Sir John Franklin. I recenti ritrovamenti arrivano quasi un decennio dopo le riscoperte dei relitti, avvenute rispettivamente nel 2014 e nel 2016. Le ricerche sono state poi interrotte a causa della pandemia.

Il 9 maggio del 1845, Franklin, ufficiale della Marina britannica dall’Inghilterra, partì per il suo quarto e ultimo viaggio. Esperto esploratore, Franklin, che aveva già preso parte a tre precedenti spedizioni artiche, si proponeva di attraversare l’ultimo tratto del passaggio a nord-ovest, fino ad allora mai percorso: una rotta navale che collega gli oceani Atlantico e Pacifico, passando attraverso l’arcipelago artico canadese, all’interno del Mar Glaciale Artico. Dopo non molto, le due imbarcazioni sotto il suo comando, la Erebus e la Terror, rimasero bloccate dai ghiacci nello stretto di Vittoria, nei pressi dell’Isola di Re Guglielmo, nell’Artico canadese. Tutti i membri della spedizione, che oltre a Franklin contava altri 128 uomini, perirono. La moglie di Franklin esortò la corona britannica a inviare gruppi di ricerca ma tutti i tentativi fallirono, riportando alla luce solo qualche resto.

Negli anni successivi, la spedizione perduta ha alimentato numerosi viaggi di esploratori, storici e archeologi, che speravano di scoprire la storia di ciò che era accaduto all’equipaggio di Franklin e alle sue navi.

Ad aprile del 2022, gli archeologi di Parks Canada, il sistema dei parchi nazionali canadesi, insieme ai membri dei Guardians della Nattilik Heritage Society, associazione Inuit che sovrintende alle attività del loro territorio, hanno indirizzato le loro ricerche su una zona ghiacciata vicina al relitto dell’HMS Erebus, ritenuto in uno stato più fragile rispetto all’HMS Terror.
A causa delle restrizioni meteorologiche, il team ha avuto solo 11 giorni per ispezionare e scavare il relitto, utilizzando mute da sub specializzate che vengono riscaldate con acqua calda pompata dalla superficie. In questo breve tempo gli archeologi sono stati in grado di eseguire 56 immersioni in cui sono riusciti a esplorare con cura la cabina del sottotenente, la cabina del terzo tenente e la dispensa del maggiordomo del capitano. Nel corso di queste immersioni, sono riusciti a portare alla luce centinaia di oggetti.

«Situati in uno degli ambienti marini più unici e sensibili del pianeta, i resti dell’HMS Erebus e dell’HMS Terror sono tra i relitti in legno meglio conservati al mondo. L’importante ricerca archeologica in loco continua a far progredire la nostra comprensione di come le mutevoli condizioni climatiche stiano influenzando la regione e ci aiuta a preservare e proteggere un patrimonio naturale e culturale insostituibile», ha commentato Steven Guilbeault, Ministro dell’Ambiente e dei Cambiamenti Climatici e Ministro responsabile dei Parchi del Canada.

Secondo una dichiarazione, i manufatti saranno detenuti congiuntamente dall’Inuit Heritage Trust e dal governo del Canada. Non è ancora confermato quando il team tornerà per continuare l’esplorazione dell’HMS Erebus o dell’HMS Terror.

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