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architettura_biennale 2004 La questione ambientale
Architettura
Metamorfosi del paesaggio: tra spazio urbano in crescita e zone rurali sempre più costruite. E allora parlare di ecologia diventa una questione improrogabile. Piccolo viaggio tra i padiglioni che, alla Biennale d’Architettura di Venezia, hanno scelto di parlare di ambiente e architettura insostenibile…
Ecologia, sostenibilità, spazio urbano in crescita e zone rurali sempre più costruite: parlando di metamorfosi non si può non affrontare la questione ambientale.
Così in molti dei padiglioni nazionali si riconosce un riflettere su queste tematiche ed in particolare alcuni Paesi hanno scelto l’urgenza di tali problematiche come punto focale del proprio allestimento, manifestando uno stato di allerta e tensione affinché si prenda coscienza del problema e si cerchino delle soluzioni, delle proposte alternative che possano arginare il precipitare della situazione.
A questo proposito il padiglione della Germania affronta il problema dello sprawling, fenomeno inarrestabile di espansione della città sul territorio, le risposta è un processo integrativo di spazi e funzioni che parte dall’interno della città, recuperando e rigenerando tutti gli edifici dimessi: questi, sopravvissuti alla loro trascorsa funzione, possono ora essere mutati e restituiti alla socialità, preservando e tutelando l’ambiente extraurbano.
Deutschlandscape è un panorama fotografico lungo circa 90 metri, un collage di interventi nella periferia urbana che evidenzia come l’uscire dai centri storici offra più libertà alla sperimentazione architettonica.
In Olanda lo sprawling determina un mutamento, probabilmente irreversibile, del rapporto città-campagna. La netta separazione tra spazio urbano e aree rurali imposta in passato ai progettisti è ora decaduta a causa della necessità di sviluppare ulteriormente le città e quindi di costruire nuovi insediamenti. Non si hanno più quindi due entità distinte, ma paesaggi ibridi. L’esposizione focalizza la sua analisi su tre complessi urbani: Prinsenland (1982-1984), Leidsche Rijn (1994-1995) e Maastricht Belvédère (1999-2004), documentati con planimetrie e piani regolatori, in un allestimento originale e accattivante.
Il padiglione della Serbia e del Montenegro si intitola esplicitamente Eco-logic. Lo stato del Montenegro, per la prima volta alla Biennale, nell’articolo 1 della sua Costituzione si proclama ecologico e l’esposizione realizzata per Metamorph esprime il desiderio che l’ecologia divenga una volontà diffusa nel mondo, in grado di inserirsi nei processi progettuali anche per modificare e trasformare ciò che già esiste.
Troppo perfetto: sette nuove dinamiche, titolo del padiglione della Danimarca, allude alla perfezione a cui il linguaggio architettonico danese è giunto da cinquant’anni ad oggi, paralizzando la nascita di nuove tendenze e risposte ad una vita in evoluzione e cambiamento. La partecipazione alla Biennale vuole essere l’occasione per mostrare cosa sta nascendo e cosa il design contemporaneo ha da proporre, muovendosi tra ambizioni utopistiche e utopie pragmatiche, tra queste, non a caso, si parla di “sostenibilità economica, sociale ed ecologica”. Così Bruce Mau -nome storico del design- propone sette interrogativi destabilizzanti per trasformare il mondo in un posto migliore da vivere per tutti.
A chiudere questa panoramica il padiglione francese sulla sostenibilità e lo sviluppo urbano, protagonisti giovani architetti e paesaggisti, i futuri progettisti, sollecitati a sviluppare in team, confrontandosi e discutendo, uno spazio urbano che possa durare nel tempo, rinnovandosi e andando incontro alle esigenze delle generazioni a venire. L’esposizione mostra le tappe di questa esperienza: dalla presentazione dei tre laboratori che si sono susseguiti e dei progettisti coinvolti, alle tre sale di studio che propongono interventi sulla sostenibilità di Thomas Herzog, Peter Cook e Massimiliano Fuksas.
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prima foto: Bruce Mau, Too Perfect Land, 2004
Direttore Kurt W. Forster
Sedi espositive Arsenale (Corderie e Artiglierie)
Inaugurazione e Premiazione Giardini della Biennale10 settembre 2004
interviene Peter Greenaway
Apertura al pubblico12 settembre – 7 novembre 2004
ore 10.00 – 18.00 (tutti i giorni)
Informazioni Ufficio Stampa:
Tel. 041 5218846 / -716 – Fax 041 2705975
e-mail infoarchitettura@labiennale.org
Ufficio Promozione Pubblico e Gruppi mail infogruppi@labiennale.org
Tel. 041 5218828
Biglietti Intero: 12 €
Ridotto: 10 €
Under 26 e studenti: 7 €
Gruppi (min. 10 persone): 10 € (prenotazione obbligatoria)
Gruppi studenti (min. 10 persone): 6 € (prenotazione obbligatoria)
Formula “family” (2 adulti e 2 ragazzi under 14): 30 €
Ingresso fino ai 6 anni: gratuito
Prevendita telefonica e su Internet Prevendita telefonica per singoli: Tel. 041 2719020 con bonifico bancario, vaglia postale, carta di credito (diritto di prevendita €1)
Prevendita telefonica per gruppi: prenotazione obbligatoria Tel. 041 5218828 con bonifico bancario, vaglia postale, carta di credito (no diritto di prevendita)
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web www.artcities.com
Come raggiungere la mostra Linee ACTV 1/51/61/82/41 da Piazzale Roma e Ferrovia
fermate: Arsenale; Giardini
Servizi per il pubblico info point
presso Padiglione Venezuela ai Giardini
Visite guidate
min. 10 persone, prenotazione obbligatoria (info Tel. 041 5218828, e-mail infogruppi@labiennale.org )
Didattica – Progetto Educational
min. 10 persone, prenotazione obbligatoria (info Tel. 041 5218828, e-mail infogruppi@labiennale.org )
Bookshop
Arsenale, Porta Duca d’Aosta
Giardini, Padiglione del libro Stirling
Catalogo
ediz. italiana: Marsilio (3 volumi) 50 €
ediz. inglese: Rizzoli New York (3 volumi) 75 $
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