05 aprile 2001

Attualità Assegnato il Pritzker 2001 a HERZOG & DE MEURON

 
Il più importante riconoscimento per Architetti viventi verrà conferito “al tandem” svizzero...

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Prima d’ ora solo nel lontano 1988, per celebrare il decimo anniversario, il Premio Pritzker, nobel da centomila dollari per la qualità in architettura, era stato conferito a due nominativi. Ma la motivazione per il binomio di quest’ anno è ben diversa, e notevolmente più interessante: Jacques Herzog e Pierre de Meuron lavorano con una complementarietà che non permette distinzione. Ognuno dei loro venti capolavori esprime un prezioso affiatamento, e tale merito viene colto ed esaltato dalla scelta di premiarli insieme.
Certo questa invidiabile integrazione di due talenti non è certo l’ unico, e tanto meno il più importante, dei motivi che giustificano questo Pritzker. La firma svizzera si è particolarmente distinta per l’ alta qualità delle sue recenti realizzazioni, culminate con un successo di grande risonanza nella ristrutturazione di una centrale elettrica per la Tate Gallery di Londra.Tate Gallery
I commenti dei giurati celebrano la capacità dei due svizzeri di stupire lavorando sull’ equilibrio tra modernismo e matericità con una particolare chiarezza formale e concettuale. La motivazione ufficiale sintetizza quanto trapelato: “The architecture of Jacques Herzog and Pierre de Meuron combines the artistry of an age-old profession with the fresh approach of a new century’s technical capabilities. Both architects’ roots in European tradition are combined with current technology in extraordinarily inventive architectural solutions to their clients’ needs that range from a modest switching station for trains to an entirely new approach to the design of a winery.”
Dunque il Pritzker, premio attento al rapporto tra ricerca e pragmatismo, dopo un periodo di transizione è ormai tornato ad insignire maestri di elevato livello. Per i grandissimi Piano, Foster, Koolhaas delle ultime edizioni il verdetto era abbastanza facile; ora con Herzog & de Meuron si scommette soprattutto sul presente, ed il futuro, di quella che potrebbe diventare un’ importante scuola di Architettura, un innovativo recupero di capacità sopite.

Marco Felici

[exibart]

8 Commenti

  1. Tate di Londra o Orsay di Parigi? … mamma mia che differenza! Qual’ è il miglior conteniore per l’ arte? Qual’ è il miglior modo di recuperare l’ archeologia industriale?

  2. La Tate non mi è piaciuta per nulla, un allestimento confuso e brutto, che sminuisce tutte le opere esposte, mi è parso più uno spazio di promozione degli artisti “nuovi” inglesi, di sicuro un’ottimo spazio mercatale…. meglio il Museo d’Orsey sia come opere che come esposizione…

  3. se la tate (ancora non l’ho vista) riesce a riabilitare il pessimo spazio espositivo del museo d’Orsay a Parigi… siamo messi davvero male

  4. Il punto è che il tempo passa, e l’ Orsay rappresenta un epoca ormai lontana dall’ attuale Tate …
    Quando si progetta secondo la moda …
    Cmq sono entrambe architetture di valore, a prescindere dalla diversa sensibilità con cui si pensa il rapporto tra spazio espositivo e opera esposta.

  5. Perchè nella maggior parte dei casi un ex edificio industriale deve diventare uno spazio espositivo? Perchè non un ospedale, un municipio o una chiesa? Un’opera d’arte ha bisogno di queste bomboniere per essere ammirata?

  6. xLeLe: Il punto non è nelle necessità dell’arte bensì è nella convinzione che il riuso compatibile di un edificio sia il museificarlo: come se un organismo possa sopravvivere solo dentro un frigorifero o su un altare!

  7. …ma perchè tutti questi commenti negativi sulla Tate !!!! io credo sia una delle esposizioni più interessante dal punto di vista architettonico che abbia mai visitato !!!

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